"Io dico che se risparmiamo 900 miliardi da qui al 2050, basta fare i conti (e sono conti che il Governo ha presentato), allora una quota di quegli enormi risparmi può essere restituita per la flessibilità e per i giovani": lo afferma il Presidente della Commissione lavoro alla Camera intervenendo durante la trasmissione televisiva "di Martedì" del canale La7. "L'anticipo di 4 anni porta ad un assegno più basso dell'8%, vuol dire che ci sono 20 anni di risparmi che possono pareggiare i conti" spiega il Parlamentare, sottolineando così la sostenibilità dell'uscita anticipata tramite la Quota 97.

"Per i giovani la proposta Gnecchi - Damiano dice: facciamo uno zoccolo di base a 483 € pari alla pensione sociale e su quello zoccolo costruiamo la pensione contributiva". L'esponente democratico ricorda anche la necessità di intervenire sulle criticità del sistema, viste"le attuali leggiper i giovani che hanno iniziato a versare contributi dal primo gennaio 1996. Se non hanno una pensione almeno di 600 euro (e non è detto che ce l'abbiano), saranno costretti ad andare secondo la legge a 70 anni".

Flessibilità in uscita: i commenti in merito al riavvio del turn over

Stante la situazione, durante la trasmissione televisiva è arrivata anche una presa di posizione in merito al tema del ricambio generazionale tra lavoratori.

"Nessuno è così stupido da immaginare che se 10 persone di 67 - 68 anni lasciano le aziende entrano 10 giovani" ha spiegato l'On. Damiano, indicando però che la misura potrebbe comunque offrire un'opportunità per i più giovani. "Se escono le persone di età avanzata è evidente che si creerà qualche buco di organico per fare entrare i giovani.

Vale anche per la pubblica amministrazione".

Legge di stabilità 2016 e part time agevolato: importante non fare confusione sulla flessibilità

Nel corso della stessa serata è arrivato anche un importante chiarimento in merito al tema del part time agevolato e al sensodella misura rispetto all'attuale scenario previdenziale."Per me l'intervento fondamentale è quello della flessibilità.

Per quanto riguarda il part time, non va confuso con la flessibilità, è tutta un'altra storia. Intanto se verrà utilizzato è un rapporto diretto tra datore di lavoro e lavoratore. Non c'è nessuna intermediazione di natura sindacale. Secondo, quando quel lavoratore dovesse scegliere il part time, non ci sarà un giovane che entra in part time". Da queste considerazioni parte la necessità di sottolineare la profonda differenza tra il part time agevolato e l'avvio della flessibilità nell'uscita dal lavoro: "è completamente sganciato dalla staffetta generazionale. Poi dev'essere una persona costretta a rinunciare a quasi metà dello stipendio e avere una condizione molto particolare con questo anticipo dei 3 anni.

Sarà un utilizzo limitato allegrandi aziende che possono permettersi un esborso economico".

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