È atteso per la giornata di domani l'invio della prima tranche di circa 150mila buste arancioni del 2016nelle case degli italiani, il nuovo strumento con il quale il Presidente dell'Inps Tito Boeri si ripromette di aumentare il livello di consapevolezza dei lavoratoriin merito al proprio destino previdenziale. Il plico conterrà prima di tutto un riassunto della vita contributiva del lavoratore aggiornata al 2016, affinché possa verificare l'effettiva presenza di tutti i versamenti effettuati. Una seconda parte della lettera conterrà poi le stime e le proiezioni riguardanti due principali fattori chiave del futuro welfare previdenziale: la data di pensionamento e la stima del tasso di sostituzione rispetto all'ultimo stipendio.
In parole semplici, il contribuente potrà verificare quale sarà l'importo atteso una volta che avrà smesso di lavorare, avviando eventuali ed opportune contromisure (vedere alla voce del capitolo previdenza integrativa), qualora questo non risulterà sufficiente per mantenere un adeguato stile di vita.
Riforma pensioni e busta arancione, l'annuncio delle spedizioni partito da un tweet
A conferma di quanto esposto finora, è lo stesso Presidente Tito Boeri a spiegare che le prime buste arancioni sarebbero già in viaggio, attraverso un tweet pubblicato su di un noto social network:
in viaggio le prime 150.000 buste arancioni.il 50% di chi ci critica le ritiene ottimistiche.l'altro 50% pessimistiche.se avessimo ragione?
— Tito Boeri (@Tboeri) 23 aprile 2016
Chiaro anche il riferimento del Presidente Inps alle polemiche sorte per le proiezioni contenute all'interno della busta arancione, riferendosi al fatto che per alcuni sarebbero troppo ottimistiche mentre per altri si tratterebbe di un esercizio del tutto inutile se non controproducente, vista anche la distanza che separa molti destinatari alla data di pensionamento.C'è infatti chi teme che previsionitroppo pessimistiche potrebbero avere l'effetto opposto, scoraggiando i lavoratori e i contribuenti verso la costruzione del proprio accantonamentoprevidenziale.
Per capire se questa operazione sarà ritenuta davvero utile non resterà che attendere il suo completamento, al fine di poter avere un riscontro diretto dagli stessi lavoratori. Di sicuro il tweet sulle buste arancioni ha avuto finora un'ampia diffusione sia tramite le condivisioni all'interno dello stesso social network che tra i principali media nazionali.
E voi, cosa pensate in merito all'iniziativa? Ritenete le buste arancioni davvero utili per i lavoratori? Fateci conoscere la vostra opinione al riguardo aggiungendo un nuovo commento nel sito. Se invece preferite ricevere tutte le prossime notizie di aggiornamento sul tema della riforma previdenziale vi ricordiamo di utilizzare il comodo pulsante "segui" che trovate in alto, vicino al titolo dell'articolo.