Anche il mese di aprile è destinato a passare senza novità rilevanti per i lavoratori precoci in lotta per la quota 41. Il tentativo di Cesare Damiano di caricare il prossimo Documento di Economia e Finanza di una funzione risolutiva sul caso dei lavoratori precoci, infatti, sembrerebbe essere completamente naufragato. Stando alle notizie più recenti, infatti, dai rappresentanti del Ministero dell'Economia è arrivato un secco "no" all'ipotesi di inserire nel DEF un qualsiasi riferimento alla flessibilità in uscita. Secondo Damiano la presenza di un richiamo simile avrebbe significato un preciso impegno da parte del governo ad inserire nella prossima Legge di Stabilità la riforma delle Pensioni e, più nello specifico, un intervento per i lavoratori precoci e una revisione della normativa sulla pensione anticipata.
A vanificare le aspettative di Damiano è stato il sottosegretario dell'Economia Pier Paolo Baretta, molto attivo sul fronte pensioni. Baretta, in una intervista all'Adnkronos, ha affermato che sarebbe completamente inutile dare un indirizzo ai conti se ancora non è stato effettuato un calcolo su quelli che possono essere i costi attuativi dei vari interventi. Dalle parole di Baretta si deduce che nel prossimo DEF non ci sarà alcun richiamo alla tanto invocata flessibilità in uscita e, quindi, non sarà creato alcun precedente che possa indurre il governo ad agire sulle pensioni in Legge di Stabilità.
Baretta, che tra l'altro si è espresso anche contro l'idea del premier Renzi di introdurre il bonus di 80 euro sulle pensioni minime, inverte praticamente i termini dal modo in cui erano stati posti da Damiamo.
Se per il presidente della Commissione Lavoro della Camera dei Deputati nonchè promotore della quota 41 per i precoci, la determinazione della linea da seguire nella riforma delle pensioni è primaria per Baretta serve prima fare i conti sulla fattibilità.
Pensione anticipata e lavoratori precoci nella Legge di Stabilità
Nonostante la chiusura completa alla flessibilità in uscita nel DEF (tra l'altro calendarizzato per il 10 aprile), Baretta si è detto comunque fiducioso per un intervento sulle pensioni in Legge di Stabilità.
Il sottosegretario ha ricordato che il governo lavora appunto a questo anche se, prima di arrivare ad un proposta, devono essere effettuati i calcoli sulla fattibilità.
Le parole di Baretta e il naufragare delle attese per un impegno già nel DEF non sono state ben accolte dai precoci anche perché, come fanno notare sui gruppi Facebook molti lavoratori che sono in servizio da quando avevano 15 anni, è oltre un anno che dai palazzi si parla di studi sulla fattibilità e sulla sostenibilità degli interventi in materia pensionistica e nulla è mai cambiato neppure di una virgola.