Tre soluzioni di flessibilità per nuove formule di prepensionamento nel quadro della riforma Pensioni 2016 sulla quale il Governo Renzi sembra confermare gli impegni assunti. Ad annunciarle oggi, in un'intervista pubblicata sul quotidiano romano Il Messaggero, è stato il sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri Tommaso Nannicini. Intanto, sulla flessibilità insiste la maggioranza che oggi ha varato la risoluzione al Def 2016 con la quale impegna in qualche modo l'esecutivo a introdurre nuovi elementi per l'uscita anticipata dal lavoro in modo da riparare i "danni" provocati dalla eccessiva rigidità della legge Monti-Fornero.
Una operazione economica e previdenziale che contribuirebbe anche a creare nuove opportunità di lavoro per i giovani.
Pensione anticipata, ecco le tre formule di flessibilità allo studio a Palazzo Chigi
"Per le pensioni anticipate è possibile - ha spiegato oggi l'esponente dell'esecutivo - un piano di interventi calibrati - ha detto - su tre tipologie". L'intervento di Nannicini, dunque, garantisce ancora una volta che il tema della riforma delle pensioni rimane nell'agenda del Governo Renzi e diventa un tema "politico", come ha sottolineato il presidente della commissione Lavoro pubblico e privato della Camera, Cesare Damiano, commentando le novità in arrivo da Palazzo Chigi. Ma saranno in ogni caso inevitabili le penalità sugli assegni pensionistici erogati in anticipo.
"Potrebbe essere leggermente penalizzato - ha detto infatti il sottosegretario alla presidenza del consiglio illustrando le proposte per la riforma pensioni - chi esce spontaneamente". Prepensionamenti sì ma con "leggere" penalizzazioni, quindi, la prima proposta rivolta in generale a tutti i lavoratori ultrassessantenni sulla quale sta lavorando in particolar modo negli ultimi giorni l'esecutivo.
Previdenza, le novità annunciate dal sottosegretario alla presidenza del consiglio
Inoltre il governo punta a trovare una soluzione per chi è rimasto senza lavoro sulla soglia del pensionamento. "Si dovrebbero prevedere - ha aggiunto Nannicini nell'intervista a Il Messaggero - aiuti ai disoccupati", potrebbe così nascere un "ponte per la pensione", come lo aveva definito qualche mese fa il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti.
La terza ipotesi di flessibilità su cui si sta lavorando, invece, sarebbe quella della "ristrutturazioni" e riguarda i lavoratori nel settore privato, l'uscita anticipata la "potrebbe pagare l'azienda". Si tratta del prestito pensionistico fortemente sollecitato da Scelta civica tramite il segretario politico e sottosegretario all'Economia e Finanze Enrico Zanetti. Queste le tre ipotesi di flessibilità previdenziale allo studio a Palazzo Chigi nell'ambito della riforma pensioni sulla quale il premier Matteo Renzi ha "messo la faccia" aprendo tra l'altro anche il capitolo dell'aumento delle pensioni minime caldeggiato da mesi da Forza Italia di Silvio Berlusconi e del Movimento 5 stelle di Beppe Grillo. Con queste tre soluzioni per l'uscita anticipata potrebbe "quadrare il cerchio - ha spiegato oggi il sottosegretario Stefano Nannicini - tra flessibilità e sostenibilità".