Mentre si continua a discutere di riforma Pensioni 2016, il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali dà il via al "prepensionamento" con la formula del contratto di lavoro part-time per i dipendenti del settore privati. Il cosiddetto "part-time agevolato" per l'accompagnamento alla pensione vera e propria potrà essere scelto dai lavoratori che abbiano almeno 20 anni di anzianità contributiva tre anni prima del raggiungimento dell'età pensionabile prevista dalla legge Fornero per l'accesso alla pensione di vecchiaia, ovvero 66 anni e sette mesi.
In pratica è una misura rivolta ai lavoratori over 63.
Pensioni, il ministro del Lavoro firma il decreto per il prepensionamento col part-time
Chi raggiungerà i requisiti anagrafici previsti dalla riforma pensioni Fornero entro e non oltre la data del 31 dicembre 2018, sostanzialmente, avrà la possibilità - viene spiegato in una nota del ministero del Lavoro - di concordare con i datori di lavoro la trasformazione del contratto da full-time a part-time per ridurre l'orario di lavoro dal 40% al 60%. I lavoratori riceveranno così in busta paga, oltre alla normale retribuzione per il lavoro part-time, anche una cifra esentasse che corrisponderà praticamente ai contributi pensionistici che sono a carico dei lavoratori di lavoro sulla retribuzione per l'orario non lavorato.
Ma non finisce qui. Per il periodo di diminuzione dell'attività lavorativa, lo Stato riconoscerà ai lavoratori i contributi figurativi che corrispondono alle prestazioni lavorative non svolte. Così, quando raggiungeranno i requisiti per la pensione vera e propria, i lavoratori percepiranno gli importi del trattamento previdenziale senza alcuna penalità.
Queste le ultime novità sulla previdenza in arrivo dal ministero del Lavoro mentre prosegue senza sosta il dibattito sulla riforma pensioni alla luce dell'inserimento nel Documento di economia e finanza 2016 da parte del Governo Renzi dei riferimenti alla questione della flessibilità in uscita per l'accesso alla pensione anticipata. A tenere banco in queste ore anche il paventato rischio di tagli alle pensioni di reversibilità che comunque l'esecutivo continua a smentire categoricamente.