Nella giornata di ieri 22 aprile 2016 si è tenuto il presidio dinanzi al MEF, organizzato dai sindacati e dalle associazioni di esodati e lavoratori precoci. A partecipare all'evento è stato anche Cesare Damiano, il quale, sempre nella giornata di ieri, ha rilasciato alcune dichiarazioni per quanto riguarda la 'convenienza' che si potrebbe avere nel mettere in campo una riforma Pensioni 2016 veramente strutturale e che veramente permetta la flessibilità in uscita. Nel frattempo, però, il governo Renzi procede spedito nell'indicare quali potrebbero essere le caratteristiche da discutere dell'intervento di riforma sulla previdenza: come già accennato nei giorni scorsi, l'ipotesi che si sta facendo sempre più concreta è quella del prestito pensionistico; la novità, riferita dal quotidiano IlMessaggero, è che si intende utilizzare il TFR per accordare il 'prestito' al lavoratore.

L'ipotesi del prestito, comunque, non solo sembra non piacere a coloro che dovrebbero usufruirne, ma anche la Camusso della CGIL ha attaccato questo 'accenno' di proposta governativa.

TFR come garanzia del prestito: ultime news oggi 23 aprile riforma pensioni 2016

La proposta del governo Renzi sulla riforma pensioni 2016 sarebbe la seguente: il lavoratore andrebbe in pensione anticipatamente pagando quello che mancherebbe dei contributi mediante un prestito alla banca e offrendo il TFR in garanzia. In questo modo, il nuovo 'pensionato anticipato' inizierebbe immediatamente a percepire un assegno più basso e, una volta raggiunto il requisito per poter andare 'ufficialmente' in pensione, restituirebbe quanto avuto in prestito, dopodiché potrebbe ambire ad avere l'assegno pieno.

Insomma, il provvedimento tutelerebbe, secondo le intenzioni, tutti: il lavoratore, che dando in garanzia il TFR sarebbe sicuro di ricevere il prestito, e le banche, che erogherebbero i prestiti e sarebbero tutelate dalla certezza del TFR. La soluzione sembra essere attraente per le casse dello Stato, che, dunque, non dovrebbe mettere a mano ad aumenti eccessivi della spesa previdenziale, ma forse un po' meno per i diretti interessati: in parole semplici, il peso dell'uscita anticipata ricadrebbe sul lavoratore, dovrebbe essere il lavoratore a pagarsi la quiescenza con qualche anno di anticipo.

Le parole della Camusso e di Damiano: ultime news riforma pensioni oggi 23 aprile

La Camusso ha criticato duramente le proposte di riforma pensioni per il 2016 del governo Renzi: come è possibile, dichiara il segretario CGIL, impegnare una parte della propria pensione, quando si tratta di redditi che, nel maggior numero di casi, non superano i 900/1000 euro al mese?

La Camusso, insomma, invita l'esecutivo guidato da Matteo Renzi a mettere sul campo una proposta 'seria', in quanto quella del prestito equivale a una non-proposta. Anche Cesare Damiano, infine, è intervenuto sulla questione e ha ribadito quali potrebbero essere i tre vantaggi di una manovra di riforma delle pensioni: innanzitutto, si aiuterebbero le aziende che hanno necessità di esuberi, mandando in pensione anticipatamente i dipendenti più anziani; in secondo luogo, si eviterebbe di dover mantenere a spese dello Stato un 62enne che perde il lavoro e si trova senza reddito; infine, si potrebbero aprire nuovi posti di lavoro. Per aggiornamenti su proposte, critiche e confronti/scontri, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.