Durante un suo intervento presso il "Graduation Day" dell'Università Cattolica, l'attuale presidente dell'Inps Tito Boeri ha sostenuto che i giovani nati negli anni ottanta rischiano di diventare pensionati a 75 anni.Difatti, due anni senza contributi potrebbero portare a un notevole ritardo nel conseguimento della pensione per la "generazione ottanta", più specificamente di ben cinque anni.
Boeri, in sintonia con l'attuale governatore della Banca Centrale Europea Mario Draghi, ha anche sostenuto che l'Italia rischia di perdere intere generazioni, questo a causa del sempre più forte e intollerabile tasso di disoccupazione giovanile.Inoltre lo stesso economista sostiene che vada affrontato il prima possibile il tema dell'uscita flessibile, mentre Mario Draghi ha affermato che bisogna agire subito per evitare di "perdere una generazione" e che l'alta disoccupazione giovanile sta colpendo la generazione più istruita di sempre.
L'importanza dei giovani come capitale umano secondo Boeri
Sul rischio di perdere una generazione di giovani sempre più penalizzati dalla grave situazione economica e politica in cui versa il paese, il presidente dell'Inps ha anche sostenuto, come è stato riportato da vari quotidiani, tra cui "Il Sole 24 Ore" che "noi invece abbiamo bisogno di quel capitale umano".
In arrivo le prime buste arancioni
Il presidente dell'Inps ha parlato anche dell'arrivo delle buste arancioni.Boeri ha sostenuto che proprio questa settimana partiranno le prime 15mila buste, che conterranno le informazioni di base con stima dell'estratto contro contributivo e previsione del rapporto tra i contributi versati, la pensione futura e la possibile data di uscita.
Boeri ha commentato l'iniziativa sostenendo che si tratta di un'operazione importante, in quanto in Italia a tutt'oggi c'è una bassa cultura previdenziale e una bassissima consapevolezza finanziaria, sopratutto tra chi è più giovane.Inoltre, il presidente dell'Inps ha anche sostenuto che ci sono stati diversi ostacoli, sopratutto per l'invio delle buste arancioni, a causa della paura della classe politica.