La Carta del Docenteè ancora una volta al centro delle polemiche e degli interrogativi di molti insegnanti. Ancora si brancola nel buio circa gli aspetti relativi alla rendicontazione dei servizi e dei beni acquistabili attraverso i 500 euro della card del docente. I sindacati cominciano ad interrogarsi.
Alcune scelte incomprensibili: perché gli smartphone no e i tablet si?
Nei giorni scorsi avevamo accennato alla mancanza di una nota di chiarimento da parte del Miur, in merito alle modalità di rendicontazione delle spese. Detto questo, oggi la Gilda, nella persona del suo Coordinatore nazionale Rino DI Meglio, da quanto si apprende dalla nota testata giornalistica scolastica Orizzontescuola.it, ha chiesto ufficialmente al Miur un incontro per chiarire meglio alcuni importanti aspetti.
In particolare l’esponente della Gilda si domanda come mai sono stati esclusi, tra le attrezzature non acquistabili con la carta del docente anche gli smartphone, visto che oramai non esiste quasi nessuna differenza tra gli ingombranti cellulari di nuova generazione e i tablet; device, i primi, sempre più simili nelle dimensioni e nelle prestazione rispetto ai secondi.
Toner, stampanti e videocamere: non possono acquistarsi con la card ma rientrano tra attività PTOF
Il sindacalista, molto indispettito per l’eccessivo lasso di tempo trascorso dall'ultima circolare di chiarimento (ottobre 2015), nonché per le indicazioni troppo generalistiche contenute tra le risposte delle FAQ del Ministero, si pone un ulteriore domanda circa l’esclusione di altri beni tecnologici molto utilizzati dai docenti anche durante il loro lavoro tra le mura domestiche.
A tal proposito, Rino DI Meglio, facendo riferimento ad esempi concreti, si chiede: «Non si comprende perché non rientrerebbero nell'utilizzo della card le componenti parziali dei dispositivi elettronici, come toner cartucce, stampanti, pennette usb, videocamere, fotocamere e videoproiettori». A tal proposito, le attrezzature anzidette rientrano a pieno titolo tra quegli strumenti tecnologici utili alla realizzazione di progetti multimediali inseriti all'interno di molti PTOF delle scuole.
Per il coordinatore della Gilda, questa anomalia dovrebbe al più presto essere rivista, insieme alle altre, mediante il prossimo incontro con il Miur.
Autocertificazione spese: Gilda chiede questa possibilità peralcune spese non facilmente riscontrabili
Non solo, ma un altro aspetto riguarderebbe, secondo Di Meglio, l’annoso problema della rendicontazione delle spese riguardanti la fruizione culturale di eventi o manifestazioni da parte degli insegnanti, ove non sia possibile risalire all'effettiva attribuzione della titolarità del biglietto d’ingresso, in quanto quasi sempre i suddetti tagliandi non riportano il codice fiscale dell’acquirente.
Per esempio l’ingresso e la visita ai musei, alle mostre artistiche, fotografiche o eventi culturali in generale (musicali, rappresentazioni teatrali ed altro) come possono rendicontarsi se manca il nominativo di chi lo acquista. Secondo Rino Di Meglio il problema potrebbe risolversi solo attraverso l’autocertificazione da parte del docente che non può in ogni modo dimostrare la titolarità del tagliando anzidetto.
Insomma, la preoccupazione della Gilda è identica a quella di molti insegnanti, convinti che l’ulteriore nota di chiarimento, di prossima uscita, possa compromettere e inficiare le spesedel bonus già sostenute con il gruzzolo della card per l’acquisto di beni o servizi. La paura maggiore sarebbe rappresentata dal terrore di un repentino cambiamento delle regole nel bel mezzo della partita in corso.