Un docente di II fascia ha scrittoun'accorata lettera nel quale esprime il proprio malessere e, presumibilmente, quello dei suoi colleghi. Al'interno di questa lunga lettera è possibile apprezzare il pensiero di un uomo che si interroga sul proprio futuro lavorativo. Cosa ne sarà dei docenti precari? Il 17 maggio la Consulta si esprimerà ed emetterà sentenza su quanto disposto dalla Corte di Giustizia Europea. Potrebbe essere ricordata come una data fortunata?

Lo sfogo di un docente

Il docente, che si firma con nome e cognome,ma che per motivi di privacy non riteniamo di dovere riportare, si esprime sul giorno che decreterà la sua sorte, e quella di altri 160 mila suoi colleghi.

Questa decisione è legata a doppio filo a quella presa dalla Corte di Giustizia Europea il 26 novembre 2014. Lo slittamento dell'udienza, la prima data era il 23 giugno 2016, non fa ben presagire. A quasi un anno di distanza quindi si dovrebbe avere una sentenza definitiva che darà un nuovo assetto ad una platea di 160 mila lavoratori che sono in attesa di sapere cosa ne sarà del loro destino lavorativo. Il docente si chiede cosa attende lui ed i suoi colleghi precari? Come evolverà la situazione visto che ci si trova in mezzo al concorso docenti 2016?

In questi giorni si stanno svolgendo a pieno ritmo le prove scritte e migliaia di docenti sono impegnati nel partecipare a questa nuova sfida.

Renzi ha citato la Costituzione per giustificare la decisione unificata del Miur con il governo di non ammettere i non abilitati al concorso Scuola 2016. Il premier ha asserito che la Costituzione non permette l'assunzione di figure professionali non in possesso dell'abilitazione. Il docente augura a se stesso ed ai suoi colleghi che, i rappresentanti Miur, nonché chi occupa le fila governative sappia ricordarsi il primo articolo della Costituzione.

Quest'ultima era proprio stata usata come risposta alle disposizioni della legge 107/2015. Infine, il docente ribadisce la professionalità dimostrata da lui e dai suoi colleghi. Al di là dei contratti precari o della mancata abilitazione ci sono persone che hanno operato con competenza all'interno del comparto scuola. Persone che hanno permesso che le scuole potessero continuare ad essere attive.