Il 17 maggio è la data che segnerà una svolta per 100 mila docenti. Tanti sono i precari che aspettano di sapere quale sarà il loro destino. La Corte Costituzionale si esprimerà sull'abuso dei contratti a termine nella Scuola. I docenti precari aspettano di sapere quale sarà il loro destino in termini lavorativi e di sapere a quanto ammonterà, sempre se gliene viene riconosciuto il diritto, il loro risarcimento.

Abuso di precariato, si attende il 17 maggio

Questa annosa questione dura ormai da diversi anni. Va precisato, infatti, che ad esprimersi fu per prima la Corte Europea.

Quest'ultima stabilì che lo Stato italiano aveva commesso un abuso di precariato sottoscrivendo un numero esoso di contratti a termine ai docenti italiani. L'udienza avrebbe dovuto in realtà svolgersi il 23 giugno 2015, ma la Corte Costituzionale la rinviò appunto al 17 maggio. Il legale che si occupò principalmente di svolgere forma di tutela verso i docenti precari fu Vincenzo De Michele. L'avvocato è stato intervistato dal noto sito Orizzonte Scuola, punto di riferimento per i docenti. All'interno della sua intervista l'avvocato De Michele ha spiegato la situazione con chiarezza. I docenti hanno diritto ad un riconoscimento dei danni a loro procurati. Questo può avvenire in due modi, di seguito esplichiamo entrambi.

Se ci rifacciamo alle sei sentenze nn. 4911-4912-4913-4914-4915-5072 del 14 e 15 marzo 2016 emesse dalla Corte di Cassazione la possibilità di risarcimento si compone in base a quanto segue: i docenti precari devono essere risarciti in termini economici con una cifra equivalente ad un minimo di 2,5 mensilità, fino ad un massimo di 12 mensilità corrispondenti allo stipendio percepito.

Viene però eliminata la parte più efficace di queste sentenze con la cosiddettaoperazione Frankenstein.La norma abrogata prevedrebbe cioèla garanzia di un contratto a tempo indeterminato ai docenti assunti con contratti illecitio irregolari.In alternativa, potrebbe essere applicata dalla Corte Costituzionale la stessa sentenza emessa dal tribunale di Trapani.

In questa sentenza viene proposto al docente precario che ha fatto ricorso la possibilità di rinunciare al risarcimento economico in cambio di un contratto a tempo indeterminato con inizio da ricollocare al 1 settembre 2014. In concomitanza della ricollocazione contrattuale avveniva anche l'adeguamento previdenziale. Per sapere su quale di queste vie la Corte Costituzionale vorrà orientarsi non resta che attendere il 17 maggio.