Le statistiche ed i dati di diversi studi prodotti anche dallInps parlano di oltre la metà delle Pensioni degli italiani sotto la soglia della povertà. Pensionati che percepiscono 500 euro al mese sono tanti e molti non sanno che in particolari condizioni, possono chiedere che il loro assegno venga aumentato. La norma non è nuova, ma proviene dal 2002 quando il Governo Berlusconi inserì il famoso milione, cioè portare le pensioni minime vicino al milione di vecchie lire. La novità del 2016 è che l’importo della pensione con questa speciale maggiorazione è salito a 638,33 euro.

Pensionati sopra i 70 anni e non solo

Il riferimento normativo è la Legge 448/01 che di fatto consente ai pensionati che raggiungono nel 2016 l’età di 70 anni di poter vedersi incrementare l’assegno pensionistico proprio a 638,33 euro. A dire il vero, questa possibilità vale anche per soggetti sotto i 70 anni, a seconda della loro storia contributiva, perché il limite anagrafico si abbassa di un anno ogni 5 anni di contributi versati dal pensionato o nei casi limite, di periodi contributivi non completi, di un anno ogni 2 anni e mezzo di contributi. Lo sconto massimo concesso sui 70 anni però, non può superare i 5 anni, pertanto, la maggiorazione può venire erogata anche a soggetti con 65 anni compiuti.

Questo istituto non è vincolato a nessuna tipologia di assegno pensionistico, quindi vale per le pensioni di vecchiaia erogate dalla assicurazione obbligatoria, ma anche per le pensioni sociali, di inabilità e di invalidità. Anzi, per le pensioni degli invalidi totali o di quelli che percepiscono assegni di inabilità di tipo previdenziale, l’età di partenza per usufruire di questo incremento di pensione si abbassa ulteriormente di 5 anni, quindi al compimento di 60 anni di età.

Requisiti dei possibili beneficiari

La maggiorazione è rivolta come dicevamo, alle pensioni minime ed il suo importo varia in base alla situazione reddituale ed all’importo dell’assegno pensionistico che viene percepito dai pensionati. Per il 2016, i limiti reddituali previsti per poter ottenere la maggiorazione sono pari 8.298,29 euro se si tratta di soggetto singolo, mentre nei casi di pensionati coniugati, il reddito da non superare è pari a 14.123,20 euro.

L’importo della maggiorazione è limitato però al non superamento di queste soglie, pertanto se la maggiorazione concessa fa superare, nell’esempio del pensionato singolo, gli 8.298,29 euro prima citati, l’importo della maggiorazione potrebbe e quindi della pensione erogata potrebbe essere inferiore. Infatti, oltre all’assegno pensionistico percepito, si tiene conto dei redditi personali del beneficiario e del coniuge. Non concorrono al reddito di riferimento, gli assegni familiari, gli eventuali assegni di accompagnamento e la casa di abitazione con pertinenze se intestate al pensionato o al coniuge.