Il progetto dell'Ape, ossia dell'anticipo pensionistico, sta prendendo contorni definiti e si sta decidendo quali sarà l'entità della penalizzazione per i lavoratori che ne usufruiranno. Innanzitutto occorre fare un po' di chiarezza su cosa sia l'Ape: attraverso questo progetto dal 2017 a chi ha raggiunto i 63 anni di età sarà consentito di andare in pensione in anticipo, anche se con penalizzazioni che possono variare dal 1% al 3% e addirittura fino al 4% per le Pensioni più alte.

In sostanza i lavoratori che hanno i requisiti per accedere all'Apedovranno rinunciare a una parte del trattamento pensionistico e sotto questo aspetto non sono mancate le critiche dell'opposizione.

Renato Brunetta (Forza Italia) ha fatto notare che nessun lavoratore accetterà di andare in pensione prima con un assegno decurtato e che tutti aspetteranno la naturale scadenza.

L'operazione Ape sarà resa possibile dai prestiti delle banche e delle assicurazioni attraverso l'Inps che saranno poi restituiti dagli interessati a rate. La penalità non sarà uguale per tutti i lavoratori, ma per i disoccupati di lunga durata e per coloro che avranno un assegno pensionistico inferiore ai 1500 euro sarà dell'1% per ogni anno di anticipo. Inoltre, ci sono diverse proposte sull'entità della penalizzazione: Cesare Damiano si è dichiarato favorevole al 2% fisso per ogni anno di anticipo per quattro anni, mentre Tito Boeri ha parlato del 3% annuo fino a un massimo di tre anni (quindi più pesante!).

Ultime novità esodati: appello al Ministro Poletti

I comitati degli esodati hanno inviato una lettera al Ministro Poletti e al Presidente Renzi denunciando l'inerzia del Governo nei confronti dei 34000 esodati che sono rimasti fuori dalle sette salvaguardie finora adottate per rimediare alla nefasta manovra finanziaria del 2011.

I comitati hanno reclamato l'urgenza della questione e che si aspettano l'approvazione di un'ottava salvaguardiaentro il mese di luglio di quest'anno, anche perchè il provvedimento non richiede nuove risorse per una copertura finanziaria.