Arriva in Gazzetta Ufficiale il decreto legge che prevede l'avvio delle uscite graduali dal lavoro tramite il meccanismo del part time agevolato, uno strumento che diventerà efficace a partire dal prossimo 2/06 e che sarà messo a disposizione di aziende e pensionandi sulla base di un plafond di 60 milioni di euro per l'anno 2016. Al di là delle risorse effettivamente stanziate, sarà comunque sempre possibile per il lavoratore avente diritto procedere all'inoltro della domanda, anche se in coda per l'anno successivo. La platea potenziale dei beneficiari è di circa 400mila contribuenti, ma il successo della misura sarà determinato soprattutto dal verificarsi di un accordo reciproco tra il datore di lavoro ed il pensionando.

Il primo vedrà ridursi progressivamente il costo del lavoro in azienda, il secondo beneficerà del ricorso al part time tramite un taglio contenuto della retribuzione, alla quale saranno aggiunti direttamente in busta paga i contributi previdenziali. L'Inps provvederà contemporaneamente all'accredito dei versamenti figurativi, in modo da mantenere inalterati i versamentinellaposizione individuale del lavoratore.

Riforma pensioni e part time agevolato: verso una riduzione dell'orario di lavoro dal 40% al 60%

Stante la situazione, come abbiamo già sottolineato nei nostri precedenti articoli, la misura non può definirsicome un provvedimento strutturale di flessibilità, quanto piuttosto come un meccanismo di sostegno che può essere attivato in specifiche situazioni.

Innanzitutto vi sono i vincoli normativi, che indirizzano questa possibilità solo verso i lavoratori del settore privato in grado di maturare i requisiti di accesso all'Inps entro la fine del 2018. Secondariamente, servirà trovare un accordo con il datore di lavoro (considerando che la convenienza della misura sembra andare soprattutto in favore del lavoratore).

Infine, bisognerà assicurarsi di aver inoltrato la domanda prima che avvenga l'esaurimento del plafond annuale (ricordiamo che oltre a quanto già anticipato per il 2016, i fondi riguardanti i prossimi anni ammontano ad altri120 milioni di euro per il 2017 e60 milioni per il 2018).

Come cambierà lo stipendio e la pensione con la nuova misura di welfare

Nel frattempo, cominciano ad emergere le prime stime su quale sarà l'impatto del part time agevolato per un lavoratore che decidesse di avanzare la propria domanda presso l'Inps. Per un pensionando constipendio lordo di circa 1100€ nette al mese, il compenso part time si ridurrebbe a poco meno di 900 € con un part-time al 60% ed a 830 € con una riduzione dell'orario di lavoro al 50%. Uno stipendio netto di 1400 € si tramuterebbe invece in 1130 € al 60% ed in 1050 € al 50%. La riduzione percentuale complessiva sarebbe quindi compresa all'interno di un range che va all'incirca dal 70% all'80%, nei casi peggiori. Mentre per quanto concerne la futura mensilità previdenziale, grazie agli incentivi nulla cambierà rispetto al caso in cui il lavoratore avesse deciso di proseguire normalmente la propria attività fino alla quiescenza.

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