Ancora non ci sono, nelle previsioni del governo, novità per la revisione dei requisiti contributivi per accedere alla pensione anticipata. Le Pensioni precoci continuano ad essere il cruccio di molti lavoratori.
Pensioni precoci: i lavoratori esprimono preoccupazioni in merito alla revisione della legge Fornero
I lavoratori precoci, continuano ad esser molto preoccupati dalle vicende politiche in corso ed esprimono diffidenza nei confronti di una revisione della legge, varata dall'ex ministro Elsa Fornero.Infatti, nessun cenno al disegno di legge Damiano (il ddl 857) che prevede la pensione anticipata al raggiungimento dei 41 anni di contributi, indipendentemente dall'età anagrafica e senza penalizzazioni, è stato fatto nelle misure che sono state annunciate da Tommaso Nannicini, sottosegretario all'economia.
Pensioni precoci e quota 41, sono argomenti sollevati anche nell'interrogazione parlamentare firmata dall'onorevole Cimbri, alla quale il governo, nonostante la data dell'8 settembre 2015, non ha ancora risposto. Quindi ancora nessuna sicurezza per quei lavoratori che sono entrati nel mondo del lavoro prima dei 25 anni, alcuni addirittura prima dei di 18 anni. Resta ancora la paura di non poter raggiungere la pensione nemmeno raggiungendo la massima anzianità contributiva di 66 anni e 7 mesi.
Sulle pensioni precoci, arrivano dal governo solo fantomatiche ipotesi, la voce dei lavoratori
I lavoratori sono stanchi e vedono nel governo non un interlocutore, ma un ente ormai privo di personalità che invece di dare risposte, proferisce parola solo per pubblicizzare fantomatiche ipotesi.
La rabbia è ancor più grande, dato che colo che agognano le pensioni precoci, hanno versato fior di contributi e tasse e al momento del bisogno, vedono le porte in faccia dallo stesso stato che hanno onorato. Molti hanno iniziato a lavorare prestissimo, magari effettuando lavori usuranti e senza aver avuto la possibilità di concludere gli studi e allo stato attuale, con 40 anni di lavoro, la legge ritiene ancora scarsi i sacrifici sopportati.
Sarebbe ora l'ora di godersi il meritato riposo. E invece per giungere alle pensioni precoci, bisognerebbe lavorare almeno 42 anni e 10 mesi di contributi che dal 2019 diventeranno oltre 43 anni e cresceranno mano mano sino a superare la soglia dei 45 anni.