Crescono le adesioni alla prossima manifestazione di piazza organizzata dalle parti sociali per il 19 maggio 2016, al fine di chiedere un intervento di flessibilità in merito alla rigidità presente nei criteri di accesso alla pensione pubblica. Ultimi ad aggiungersi in ordine di tempo sono stati i lavoratori delle costruzioni, "che saranno al fianco dei pensionati per sostenere la loro battaglia come un ulteriore passo della mobilitazione unitaria, per cambiare l'attuale sistema previdenziale" ha spiegato la FenealFilca Fillea. D'altra parte, le dichiarazioni di sostegno negli ultimi giorni si sono moltiplicate in un crescendo di richieste indirizzate al Governo.

"Siamo sempre disponibili al dialogo" ha spiegato Ivan Pedretti della SPI - Cgil rispondendo all'apertura del Premier Matteo Renzi. "Lo chiediamo da tempo perché sulle Pensioni c'è un grande malessere e servono delle risposte. Il 19 saremo in piazza del Popolo a Roma per questo motivo". Il sindacalista ha ricordato anche che senza un intervento decisivo da parte dei legislatori, la mobilitazione è destinata a proseguire ad oltranza.

Riforma pensioni: serve cambiare la direzione delle ultime proposte

Stante la situazione, le dichiarazioni più recenti dei sindacatihanno contestato in modo diretto le possibili aperture ad un meccanismo di prestito pensionistico legato al mercato del credito. "Le proposte ipotizzate in questi giorni non vanno in una direzione utile per riconoscere la diversa gravosità dei lavori (con l'uscita anticipata senza penalizzazioni)" si legge nel comunicato Feneal Filca Fillea: "è ora che si passi dalle dichiarazioni alla effettiva costituzione di un vero tavolo di confronto".

Sulla stessa lunghezza d'onda anche i Comitati territoriali di esodati e precoci, che chiedono rispettivamente l'avvio di un'ottava salvaguardia parlamentare e l'uscita dal lavoro con 41 anni di versamenti senza l'applicazione di ulteriori penalizzazioni, vista la situazione di disagio già vissuta a partire dall'avvio della Manovra Fornero.

Flessibilità previdenziale: petizione vicina alle 25000 firme

Nel frattempo prosegue la petizione lanciataprogressi.org/pensioni a supportodella proposta di legge A.C. 857 del 2013 e per l'avvio delle salvaguardie in favore di esodati, lavoratori usuranti e precoci. Il sostegno dei firmatariha ormai raggiunto le 22768 firme e si avvicina verso il traguardo delle 25000.

"A meno di dieci giorni dal lancio la raccolta di firme per l'introduzione della flessibilità ha superato le 20mila firme" si legge sul sito dell'On. Cesare Damiano, tra i promotori dell'iniziativa.

L'esponente ha ricordato l'importanza della misura come uno strumento utile non solo in favore dei pensionandi, ma anche dei giovani che faticano ad inserirsi nel mondo del lavoro. Ricordiamo che la proposta del pensionamentocon la quota 97 e dell'ingresso nell'Inps con 41 anni di contribuzione in favore dei precoci si contrappone a quella del Governo, che prevede un anticipo massimo di tre anni a fronte di una penalizzazione dall'1 al 3%.

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