Volenti o nolenti, dal 1° settembre 2016 la chiamata diretta sarà pienamente operativa: i dirigenti scolastici delle circa 8500 scuole pubbliche italiane sceglieranno il personale docente su posti vacanti per incarichi triennali, secondo il Piano Triennale dell'Offerta Formativa. Dobbiamo tenere presente che la 'scelta' sarà particolarmente ampia perchè, oltre ai docenti dell'organico di potenziamento, si andranno ad aggiungere anche tutti coloro che avranno presentato domanda di mobilità interprovinciale.
Ultime news scuola, sabato 14 maggio: Anief 'I sindacati sapevano ma hanno taciuto'
Riguardo a questo aspetto, Anief, come pubblicato da Orizzonte Scuola, sottolinea come la selezione non verrà più effettuata secondo una graduatoria o in base ai titoli posseduti dagli insegnanti ma piuttosto 'discrezionale', con la possibilità, quindi, di poter chiamare nel proprio organico anche i 'conoscenti'.
Niente di nuovo, intendiamoci, perchè tutto questo era già contenuto nella contestatissima riforma Buona Scuola: ciò che Anief sottolinea è il fatto che i sindacati confederali, pur sapendo a cosa sarebbero andati incontro gli insegnanti, hanno ugualmente sottoscritto il contratto di mobilità, quello che il giovane sindacato definisce come 'un meccanismo infernale' che comporterà dei trasferimenti in base alla fase di assunzione, all'anno, alla sede e, non ultimo 'fattore importante', la fortuna.
Anief punta il dito contro i sindacati confederali che, prima lanciano il sasso e poi nascondono la mano dietro uno sciopero, quello del prossimo 20 maggio: uno sciopero che non produrrà alcun effetto sulla chiamata diretta, così come nulla accadrà per quanto riguarda il rinnovo contrattuale che manca, ormai, da 7 anni.
Marcello Pacifico, Anief: 'Inevitabile che scaturisca un malcontento generale'
Marcello Pacifico, presidente di Anief, sottolinea come il malcontento tra il personale scolastico, in base ai suddetti presupposti, risulta inevitabile: inoltre, per quanto concerne il concorso a cattedra, l'assurdo potrebbe essere rappresentato dal fatto che i presidenti di commissione potrebbero promuovere i candidati, per poi successivamente 'sceglierli' per le loro scuole. Senza dimenticare i contenziosi che scoppieranno per i criteri di valutazione e l'assegnazione del bonus del merito.