Mentre il concorso docenti si avvia verso l'inizio delle prove orali, resta in bilico la situazione riguardante le migliaia di ricorsi presentati dagli insegnanti esclusi al Tar del Lazio: una matassa che non sarà affatto facile sbrogliare.Ricordiamo, infatti, che in primo grado l'orientamento del Tribunale Amministrativo Regionale di via Flaminia sembrava fosse quello di voler accogliere solo le istanze presentate dagli insegnanti già di ruolo; per quanto riguardava, invece, le altre tipologie di ricorsi, quelli proposti da specializzandi sostegno, diplomati magistrali, dai docenti Tfa e Pas che non hanno fatto in tempo ad ottenere l'abilitazione e dagli aspiranti ITP, il giudizio, seppur in via cautelare, sembrava dovesse risultare negativo.
Di contro, il Consiglio di Stato aveva espresso, in un primo momento, giudizio favorevole all'ammissione con riserva ai docenti privi di abilitazione, mentre aveva deciso di sospendere la prima sentenza negativa pronunciata dal Tar, riguardante gli insegnanti con diploma magistrale ad indirizzo linguistico.
Ultime news concorso scuola, sabato 11 giugno: giudizi contraddittori sui ricorsi docenti esclusi
Ora, invece, stiamo assistendo a quello che sembrerebbe un cambio di direzione: infatti, come riportato da Tecnica della Scuola, due ordinanze depositate lo scorso 10 giugno contraddicono le precedenti espressioni di giudizio. La prima riguarda un ricorso presentati da un non abilitato, ricorso che è stato clamorosamente respinto; nella seconda, inerente ad un ricorso relativo a un diploma ad indirizzo linguistico, pur non consentendo ugualmente l'ammissione al concorso (con riserva), si lascia, comunque, aperta la porta ad una sessione riservata di esami, nel caso in cui il contenzioso si concluda con un esito positivo.
I Giudici di Palazzo Spada, invece, sembrano intenzionati a mantenere il proprio orientamento positivo nei confronti degli insegnanti neo abilitandi Tfa e Pas.
Scuola, concorso docenti: il Miur ne trae beneficio, proseguendo senza intoppi
Quel che è certo è che ci si aspettava una presa di posizione più netta e marcata da parte della Giustizia Amministrativa che, al contrario, ha continuato a lanciare segnali contraddittori, soprattutto in sede d'appello.
Da questa situazione contraddittoria riguardante i ricorsi presentati dagli esclusi al concorso docenti, non può che trarre beneficio il Ministero dell'Istruzione che sta 'approfittando' della lentezza del Tar del Lazio nell'esprimere il proprio giudizio per proseguire tranquillamente nel proprio iter concorsuale: per ora, dunque, a Viale Trastevere non si pensa ancora ad eventuali prove suppletive.