Si è concluso con un nulla di fatto l'incontro Miur-sindacati fissato per ieri sera, alle ore 18, presso la sede del dicastero in Viale Trastevere, per la questione riguardante la chiamata diretta degli insegnanti: un nulla di fatto che non sorprende affatto considerando le posizioni antitetiche delle parti alla vigilia del confronto.
Ultime news scuola, mercoledì 8 giugno 2016: Miur e sindacati, accordo lontano sulla chiamata diretta
All'incontro di ieri sera era presente anche il sottosegretario al Miur, Davide Faraone, il quale ha ribadito, ancora una volta, l'intenzione del governo di proseguire sulla strada intrapresa con la legge 107 e di attuare, quindi, a partire dal prossimo anno scolastico 2016/7, la procedura inerente alla chiamata diretta dei docenti da parte del preside.
D'altra parte i sindacati non hanno alcuna intenzione di cedere alla volontà dell'amministrazione centrale, insistendo sull'utilizzazione di criteri fondati sulla trasparenza e sull'oggettività: si chiedono, in pratica, delle garanzie sullo svolgimento della procedura, con quest'ultima che dovrà fare affidamento, prima di tutto, alle graduatorie.
In ogni caso, l'ipotesi di assegnazioni degli insegnanti alle scuole attraverso colloqui o altre forme di selezione simili non verrà, dunque, presa minimamente in considerazione dai sindacati.
Oggi, 8 giugno, nuovo incontro ma si profila una rottura della trattativa
Secondo quanto comunicato sul sito Web di Cisl Scuola, le parti hanno concordato un nuovo incontro per oggi, mercoledì 8 giugno: si tratterà dell'ennesimo tentativo di trovare un accordo anche se, nell'aria, c'è parecchio scetticismo.
Se ci saranno i presupposti e le condizioni per arrivare ad una possibile soluzione, Miur e sindacati potrebbero ritrovarsi di fronte già domani, giovedì 9 giugno, in un incontro di carattere politico, in cui, si spera, possa essere presente anche il ministro Giannini: se, al contrario, l'incontro di questa sera si dovesse concludere con un'altra fumata nera, allora si prospetterebbe un'inevitabile rottura, probabilmente definitiva, con preoccupanti conseguenze per il regolare avvio del nuovo anno scolastico.