La questione inerente alla sequenza contrattuale della chiamata diretta docenti sarà uno dei nodi più importanti da sciogliere nelle prossime settimane: a tal fine, il Miur ha provveduto a convocare le rappresentanze sindacali per martedì prossimo, 7 giugno, alle ore 18.

Lo ha reso noto Flc-Cgil attraverso un comunicato, all'interno del quale si sottolinea come il dicastero di Viale Trastevere abbia accolto la richiesta urgente, formulata dai sindacati, in merito ad un incontro di carattere politico con il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini.

Ultime news scuola, sabato 4 giugno 2016: Miur e sindacati si confrontano sulla chiamata diretta

Flc-Cgil ha precisato, inoltre, che il sindacato non prenderà assolutamente in considerazione la firma ad un contratto che preveda la chiamata diretta dei docenti; in alternativa, si potràdiscutere in merito alla possibilità di introdurre una tabella con criteri e misurazioni oggettive che possa regolare l’assegnazione degli insegnanti dagli ambiti territoriali alle scuole.

Innanzitutto, sarà interessante scoprire se l'onorevole Giannini presenzierà tale incontro oppure, come accade ormai regolarmente da oltre dieci mesi, snobberà la proposta di dialogo inviataLe dai sindacati: il sito specializzato 'Tecnica della Scuola', a questo proposito, ritiene molto più probabile la presenza del sottosegretario Davide Faraone, visto che quest'ultimo si occupò della trattativa riguardante il contratto mobilità.

Chiamata diretta dei docenti: molte incognite, poche certezze

Sono ancora molti i punti interrogativi legati alla chiamata diretta dei docenti: per esempio, non si sa ancora in cosa consisteranno i colloqui tra dirigenti ed insegnanti (e se poi effettivamente avverranno o meno...); inoltre, non si sa neppure se il docente andrà incontro ad una penalità in caso di rifiuto di una proposta di incarico triennale e quante volte l'insegnante potrà 'permettersi' di dire di NO all'invito del dirigente scolastico.

Molte incognite e poche certezze, dunque: ciò che appare inequivocabile è che il governo Renzi, sin qui, ha dimostrato di non voler prestare orecchio alle richieste del personale scolastico e di non considerare minimamente i discorsi sindacali. Certamente, un gran brutto segnale anche per la questione della chiamata diretta.