La questione legata alla chiamata diretta dei docenti unitamente a quella relativa al contratto annuale sulle assegnazioni ed utilizzazioni provvisorie per tutto il personale docente e ATA (Amministrativo, Tecnico, Ausiliario) della Scuola pubblica italiana resta uno dei nodi più importanti da sciogliere.

E', più che mai, opportuno fare il punto della situazione per vedere quali possibilità di accordo Miur-sindacati esistano in questo momento.

Ultime news scuola, 10 giugno: Miur-sindacati, continua il braccio di ferro sulla chiamata diretta

Un comunicato diffuso ieri sera dal sindacato Flc-Cgil ha confermato il confronto politico sulla sequenza contrattuale della chiamata diretta degli insegnanti, ovvero il conferimento degli incarichi triennali da parte dei dirigenti scolastici.

Flc-Cgil comunica che le parti hanno contestualmente deciso di avviare una trattativa no-stop con l'obiettivo di arrivare ad una ipotesi di pre-intesa entro il prossimo martedì 14 giugno: entro questo termine, dunque, l'amministrazione centrale e le rappresentanze dei sindacati confederali cercheranno di trovare un accordo; in caso contrario, si assisterà, inevitabilmente, ad una rottura definitiva della trattativa.

Chiamata diretta docenti: entro martedì 14 giugno pre-intesa altrimenti sarà rottura definitiva

Flc-Cgil ha sottolineato come nell'ultimo incontro politico non si sia registrato alcun passo in avanti da parte del Ministero: per il momento, dunque, il governo non intende concedere alcuna possibilità di superamento della chiamata diretta, continuando ad insistere sulla procedura che prevede i poteri discrezionali del dirigente nella scelta del personale docente dagli ambiti territoriali, secondo quanto stabilito dalla legge 107.

La trattativa Miur-sindacati è stata rinviata ma, al momento, la distanza tra le parti sembra incolmabile: ricordiamo che la Flc-Cgil, unitamente agli altri sindacati confederali (Cisl Scuola, Uil Scuola e Snals-Confsal) insistono, invece, sulla necessità di individuare una procedura che si basi su criteri trasparenti ed oggettivi, come quelli di punteggi assegnati a ciascun insegnante.