Il bonus merito docentista creando un vero e proprio caso nel mondo della Scuola: sono sempre di più le istituzioni e i docenti che hanno già annunciato di voler rifiutare il salario accessorio sotto forma di 'bonus', pensato dal governo Renzi per quei docenti considerati 'meritevoli'. Le critiche si basano su una serie di considerazioni: innanzitutto, il fatto che, trattandosi di un 'salario accessorio', esso deve rientrare nelle contrattazioni e non può essere 'donato' per volontà esclusiva del dirigente scolastico; in secondo luogo, l'esclusione dalla possibilità di accesso per i docenti a tempo determinato; infine, la questione dell'aziendalizzazione della scuola: il preside può decidere, sulla base di criteri assolutamente soggettivi e difficilmente trasformabili in 'numeri' e 'cifre', chi dovrà essere premiato e chi dovrà essere punito.

Per chi si oppone è chiaro come la scuola stia perdendo la sua dimensione democratica e che a decidere sul destino di tutti sia soltanto una persona, il dirigente scolastico. Intanto, però, la Malpezzi invita i docenti a riflettere e a mettersi in gioco sul tema della 'valutazione', mentre la normativa spiega chiaramente che un professore non può rifiutare il bonus merito.

Malpezzi e la normativa: ultime notizie sul bonus merito docenti

Il governo Renzi probabilmente non si attendeva che la classe docente si sarebbe opposta così duramente al cosiddetto bonus merito: a quanto pare, invece, sono molte le scuole 'in rivolta' contro le procedure di valutazione, a tal punto che sembra consumarsi una nuova frattura tra mondo della scuola e Partito Democratico.

La Malpezzi ha sottolineato come il bonus merito docenti sia una grande innovazione che mette l'Italia al passo con gli altri paesi europei: ci sono studi che dimostrano come la 'valutazione' sia necessaria per migliorare gli interventi didattici e i docenti italiani devono imparare a mettersi in gioco.

Nel frattempo, però, Carmelo Nesta dello Snals dimostra come, a rigor di legge, il bonus merito non può essere rifiutato dai professori: a partire dai commi 127 e 129 della legge 107/2015 che regolano l'istituzione dei comitati di valutazione e il ruolo del preside nella scelta degli insegnanti 'da premiare', si evince che sono procedure 'obbligatorie' alle quali occorre necessariamente ottemperare.

In parole semplici, i presidi hanno l'obbligo di distribuire il bonus merito e i docenti hanno l'obbligo di accettarlo. Ovviamente, si può poi decidere di utilizzare quella cifra diversamente o di devolverla alla propria scuola, ma la legge 'obbliga' a che tutta la procedura si svolga correttamente. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.