Prosegue in commissione Giustizia al Senato della Repubblica, con la votazione degli emendamenti, l'esame del ddl 2067 e connessi (già approvato dalla Camera dei Deputati) sulle modifiche al codice penale, al codice di procedura penale e all'ordinamento penitenziario (relatori Casson e Cucca del Pd), mentre sembrano scomparsi nel nulla a Palazzo Madama i quattro ddl per la concessione di amnistia e indulto (relatori Falanga di Ala e Ginetti del Pd) contro il sovraffollamento carceri.

Amnistia e indulto, i 4 ddl ancora impantanati in commissione Giustizia

Le quattro proposte di legge per indulto e amnistia sono state accantonate e non figurano nel programma dei lavori di questa settimana e nemmeno della prossima. Probabilmente l'esame dei quattro ddl riprenderà a settembre, dopo la pausa estiva. Di certo c'è che la commissione Giustizia di Palazzo Madama, oggi presieduta dal senatore Nino D'Ascola di Area popolare (Ncd-Udc) sembra aver fatto orecchie da mercante rispetto all'appello di Papa Francesco che nell'anno del Giubileo straordinario della misericordia ha sollecitato a parlamenti e governi il varo di misure clemenziali come amnistia e indulto. Misure straordinarie previste dalla Costituzioni che il Governo Renzi ritiene adesso inutili visto che il sovraffollamento nelle carceri è diminuito grazie a provvedimenti ordinari come il decreto svuotacarceri, la legge sulle pene alternative alla detenzione carceraria, la depenalizzazione dei reati lievi, la riforma della custodia cautelare, nuovi accordi internazionali per il rimpatrio dei detenuti stranieri nei loro paesi d'origine.

Nonostante i miglioramenti ancora irrisolto il problema del sovraffollamento

Ma seppur si registrino miglioramenti, non è stato ancora del tutto risolto il problema del sovraffollamento penitenziario che continua a creare disagi e problemi di ogni tipo nelle carceri in particolar modo durante la stagione estiva. E' di ieri la notizia che un poliziotto penitenziario, nel carcere romano di Rebibbia, è stato aggredito a morsi a un braccio da un detenuto italiano.

L'aggressione è avvenuta per "protesta" contro il trasferimento di reparto (da G9 a G6) disposto dall'autorità giudiziaria per sottoporre il detenuto alla sorveglianza speciale. Disagi per i detenuti che hanno ricadute sul funzionamento del sistema penitenziario e che fanno lavorare male anche gli agenti di polizia penitenziaria i cui sindacati di rappresentanza chiedono un potenziamento dell'organico, mentre "la situazione delle assunzioni per il 2016 - ha affermato il segretario generale dell'Osapp Leo Beneduci - appare contraddistinta dall'ennesimo ribasso dei numeri dei poliziotti in servizio".