I legali sono concordi nel dire che i Risarcimenti per la reiterazione dei contratti a termine stipulati ai docenti precari devono essere non solo riconosciuti ampiamente, ma addirittura possono raggiungere cifre assolutamente ragguardevoli. E questo soprattutto dopo la pronuncia della Corte Costituzionale dello scorso 17 maggio che ha decretato come abuso la reiterazione oltre i 36 mesi dei contratti a termine. Del resto, a conferma di questa linea di pensiero, l'Europa accoglie una petizioneche era stata presentata da un gruppo di docenti precari, in seguito al pronunciamento parziale della Consulta, avviando una indagine.
Diritto esteso ai docenti
Uno di questi legali è convinto che soprattutto dopo la pronuncia della Corte Costituzionale aumentino le chance di ottenere sostanziosi risarcimenti. Del resto, basta citare per tutti il caso del Tribunale di Trapani che ha riconosciuto un risarcimento di oltre 250.000 euro a un precario che aveva accumulato supplenze oltre i 36 mesi. Ne parla al riguardo l'avv. Miceli nel corso di una intervista al portale Orizzonte Scuola nella quale spiega come i docenti precari, oltre al personale ATA citato dalla Corte Costituzionale, hanno diritto a chiedere il risarcimento e che cosa possono fare per ottenerlo. La Corte Costituzionale pubblica sul proprio sitole motivazioni della sentenza confermando il diritto al pieno risarcimento che, secondo il legale in questione, spetta anche a chi è rimasto escluso dalla legge 107 e dal concorso docenti 2016.
Leggi anche Scuola, abuso supplenze: perché gli Ata potranno chiedere il risarcimento e i docenti no?
I motivi alla base di congrui risarcimenti
Non convince il pronunciamento espresso alle Sezioni Unite della Corte di Cassazione che limita di fatto la misura dei risarcimenti comprendendoli in una forbice che varia dalle 2,5 alle 12 mensilità.
Il motivo è costituito dal fatto che esso non risponda pienamente a quanto raccomandato dalla Corte Europea che si era espressa lo scorso 26 novembre 2014. La misura punitiva deve essere pienamente satisfattiva e deve costituire un deterrente efficace contro il reiteramento di comportamenti del genere.
Leggi anche Sì dell'Europa alla petizione contro divieto supplenze a precari con 36 mesi di servizio
La caduta di un tabù
Nel prosieguo dell'intervista l'avv.
Miceli illustra meglio il concetto secondo il quale si può andare oltre il limite dei 12 mesi per il risarcimento. Prima di questa pronuncia parlare di stabilizzazione dei dipendenti pubblici era considerato praticamente un tabù; ci si limitava al settore privato. Ma grazie a questa sentenza della Consulta viene a cadere anche questo ultimo tabù. I docenti interessati ad avviare una causa devono recuperare tutti i contratti a termine stipulati negli ultimi 10 anni. Un gruppo Fb si occupa nello specificio di questo genere di ricorsi; si tratta di Azione Scuola. Ulteriori informazioni possono essere richieste lì agli amministratori.