Quando si tratta di modificare le leggi in materia di istruzionesi sviluppano sempre contrapposizioni tra la maggioranza di governo e l'opposizione in parlamento. Fin qui tutto normale, ma quando quando queste divergenze emergono in seno ai membri del governo stesso la situazione rischia di scivolare sul grottesco. È accaduto che sugli esami di maturità siano state annunciate modifiche dal ministro Stefania Giannini subito smentite dal premier Matteo Renzi che nega che esista una priorità in questo senso. La contrapposizione di vedute tra il premier Renzi e il ministro Giannini viene raccontata da un articolo apparso su Il Fatto Quotidiano di venerdì scorso.

L'intervista in diretta della Giannini con skuola.net

Il succo delle convinzioni del ministro dell'istruzione è tutto nell'esigenza di fare un tagliando alla maturità. L'esame va aggiornato, secondo il ministro, ed è quanto attualmente si sta facendo. Del resto questo è previsto dalle deleghe della Legge 107 alla parte in cui va adeguata la normativa per la valutazione e per la certificazione delle competenze degli alunni con riguardo agli esami di maturità. E per il prossimo anno scolastico annuncia l'arrivo di sorprese. L'intento è quello di tornare ai commissari interni per conseguire un risparmio di spesa derivante dai compensi che non verrebbero più elargiti ai docenti della scuola pubblicanominati da altre scuole.

La smentita di Renzi in diretta Facebook

In occasione di una diretta streaming su Facebook svoltasi giovedì scorso, il premier ha negato che esista questa idea di cambiamento nei programmi del governo. Al momento non sarebbe una priorità - ha detto in risposta ad un interlocutore che gli chiedeva anche quanto avesse preso all'esame di maturità - senza peraltro ottenere una risposta.

La necessità di cambiare l'Esame di Stato era stata fatta presente dall'interlocutore perché quello attuale ormai, a suo modo di vedere, è anacronistico. La risposta data dal premier evidenzia come all'interno del Governo spesso non ci si parli e non ci si veda nemmeno.