Buone notizie per i cosiddetti lavoratori precoci che nonostante abbiano iniziato a versare i contributi in giovane età non hanno avuto ancora la possibilità di richiedere il pensionamento. Una delle tante penalizzazioni inflitte dalla Riforma Fornero del 2011 su cui il Governo non è ancora riuscito a dare una risposta concreta.

I precoci continuano a chiedere Quota 41

Settimana intensa che ha visto una delegazione di lavoratori precoci impegnati nel confronto con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Tommaso Nannicini. All'incontro hanno partecipato i precoci per chiedere l'approvazione del meccanismo di Quota 41 che consentirebbe loro di lasciare anticipatamente il lavoro dopo il raggiungimento di almeno 41 anni di versamenti contributivi indipendentemente dall'età anagrafica e senza andare in contro a penalizzazioni.

Una proposta che era stata elaborata tempo fa dal Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano e contenuta del disegno di legge n. 857 incamerato in Commissione su cui il Governo non ha trovato ancora una soluzione esaustiva.

Nannicini rassicura i precoci: 'quantificare le spese'

Tommaso Nannicini si è detto subito pronto a rassicurare migliaia di lavoratori che nel 2012 hanno dovuto fare i conti con l'innalzamento dell'età pensionabile previsto dalla Fornero, spiegando che Quota 41 è un tema che non può passare inosservato e dovrebbe essere valutato affinché una riforma sia pronta prima del referendum costituzionale. "Un'elaborazione precisa di quanto costerebbe in termini di spesa pubblica la proposta di Quota 41; la fattibilità di un meccanismo moltiplicativo per periodi contributivi maturati prima della maggiore età in modo da favorire il pensionamento anticipato dei lavoratori precoci", ha spiegato Nannicini.

Il Governo, intanto, è ancora a lavoro sull'anticipo pensionistico che potrebbe concedere maggiore flessibilità in uscita a migliaia di lavoratori e potrebbe dimenticarsi ancora una volta dei precoci. E' questa la maggiore preoccupazione per i lavoratori che, non rientrerebbero per requisiti nell'Ape di Renzi.