Dopo 6 anni di stallo, la sanità muove i primi passi verso il rinnovo dei contratti fermi a seguito del blocco della contrattazione per il pubblico impiego disposta dal Dl. 78/2010. L’atto di indirizzo per il comparto appena varato dalle Regioni, attraverso il comitato di settore, definisce la cornice del nuovo e atteso quadro contrattuale per il triennio 2016-2018. L’accordo adesso sarà inviato all’Aran (l’Agenzia negoziale per le pubbliche amministrazioni). Tra le novità che si profilano all’orizzonte per il comparto sanità le più rilevanti sono l’istituzione dell’area socio sanitaria e l’individuazione delle posizioni del “professionista specialista” e del “professionista esperto”.
Area socio sanitaria
Nel mirino dell’atto di indirizzo vi è, innanzitutto, la disarticolazione del personale nei tradizionali 4 ruoli (sanitario, professionale, tecnico ed amministrativo) istituiti dal DPR 761 del 1979, ritenuta ormai anacronistica, per sostituirla con una specifica area delle professioni socio-sanitarie. Gli (OSS) Operatori Socio Sanitari verranno formalmente (e finalmente) riconosciuti nella contrattazione nazionale.
Professionisti specializzati ed esperti
L’atto di indirizzo, inoltre, si propone di dare un nuovo impulso alla valorizzazione delle professioni sanitarie attraverso il riconoscimento delle competenze specialistiche delle professioni sanitarie (infermieri, ostetriche, tecnici della riabilitazione ecc..) Si individuano, così, la posizione di professionista specialista, attribuita ai laureati delle citate professioni in possesso di un Master di I livello di cui all’art.
6 della Legge n.43/06, e quella di professionista esperto, che ha acquisito competenza nel corso dell’attività o tramite percorsi formativi. Le differenze salariali rispetto agli altri professionisti generalisti saranno definite in sede di revisione delle posizioni organizzative e delle funzioni di coordinamento e con l'individuazione delle relative risorse, ai sensi dell'art. 47 D.lgs n.165/2001.