Dopo le parole che sono arrivate da numerosi membri del governo sulla questione prestito pensionistico negli scorsi giorni, si cominciano a fare i primi calcoli su quanto potrebbe costare agli italiani andare in pensione anticipatamente.Il calcolo è stato messo a punto dalla Uil sulla base di un tasso di interesse fisso al 3% e una restituzione del prestito in 20 anni. E' stato ipotizzato cheper chi deciderà di lasciare il lavoro a tre anni dal raggiungimento dell'età prevista dalla legge, la riduzione netta dell'assegno potrebbe arrivare sino al 20%.

SI tratta ovviamente di una questione relativa alla riforma pensioni,che non può essere tralasciata in quanto per molti potrebbe rappresentare la principale valutazione da fare per decidere se optare per tale possibilità o meno.

Al momento non sembra molto conveniente andare in pensione anticipatamente

Occorre anche specificare che questi dati che ricordiamo sono frutto di un'analisi della Uil, non tengono conto al momento dei costi relativi agli eventuali premi assicurativi per i casi di premorienza. Questo in quanto al momento non è molto chiaro a chi toccherebbe pagare questi premi assicurativi. Molto probabilmente però, secondo gli addetti ai lavori sarà proprio lo Stato che si farà carico di questo ulteriore costo, al fine di non gravare ulteriormente su chi deciderà di andare in pensione in anticipo.

Questa riforma Pensioni con l'introduzione dell'APE dovrebbe garantire nuova flessibilità in uscita ad un sistema piuttosto ingessato come quello attuale.

Vedremo quali saranno le decisioni del governo in proposito

Al momento dunque se questi calcoli fossero esatti, sembra molto poco conveniente per il lavoratore andare in pensione.

Ovviamente occorre realmente capire quelle che saranno le intenzioni del governo che promette numerose detrazioni fiscali che dovrebbero far scendere e di molto l'importo della rata che il lavoratore eventualmente dovrebbe pagare. Poi ovviamente con provvedimenti ad Hoc, l'esecutivo di Matteo Renzi cercherà ovviamente di venire incontro anche ai lavoratori meritevoli di tutela. Per quanto concerne il prossimo anno, stando così le cose, l'APEsarà utilizzato in larga parte da coloro i qualisono nati nel '53, appena compiuti i 63 anni e 7 mesi.