Via libera ai nuovi comparti del pubblico impiego e finalmente, oseremmo dire, nuovi importanti spiragli per il rinnovo del contratto dei dipendenti statali. Sindacati e Aran (l'Agenzia che rappresenta il governo) hanno, infatti, siglato nella giornata di ieri, mercoledì 13 luglio, l'accordo che andrà a ridisegnare i settori della contrattazione pubblica, riducendoli di quasi un terzo (passeranno da undici a quattro).

Ultime news scuola, giovedì 14 luglio 2016: Pubblica Amministrazione, i comparti cambiano così

Come riportato dal quotidiano economico Italia Oggi, l'accordo fa seguito all'intesa preliminare raggiunta il 5 aprile scorso, intesa poi ratificata ufficialmente dal Consiglio dei ministri il 15 giugno scorso.

I quattro nuovi comparti della Pubblica Amministrazione saranno i seguenti: Funzioni centrali (con circa 247.000 lavoratori), Funzioni locali (circa 457.000), Istruzione e ricerca (il comparto più vasto con 1.111.000 dipendenti) e sanità (circa 531.000).

Cambieranno anche le aree dirigenziali, con 126.800 dirigenti nella sanità, circa 15.300 nelle funzioni locali, 7.700 nell'istruzione e circa 6.800 dirigenti nell'area delle funzioni centrali.

Rinnovo del contratto scuola, sindacati: 'Ministro Madia ci convochi subito, puntiamo ad un contratto vero'

I sindacati non perdono tempo e puntano dritti al rinnovo del contratto. 'Adesso non c’è più alcun motivo per rimandare il confronto. - ha dichiarato il segretario confederale della Cisl, Maurizio Bernava - Il ministro Madia ci convochi subito.'

'Non possiamo aspettare oltre - ha aggiunto il segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino - E' già passato un anno dalla sentenza della Corte sull'illegittimità del blocco dei contratti nella Pubblica Amministrazione.'

Il segretario generale della Uil Scuola, Pino Turi, invece, ha definito la firma dell'accordo 'come un passo importante, un passo atteso da tempo.

Il sindacato ha dimostrato concretezza e serietà. Ora si deve puntare ad un contratto vero, deciso dalle parti. Non sarà un contratto per adesione, siamo pronti ad un vero negoziato in cui dovranno essere presenti tre requisiti indispensabili: adeguate risorse, riconoscimento reciproco e superamento delle barriere legislative, barriere che ostacolano il libero confronto'.