Il gruppo docenti Gaedella provincia di Potenza ha provveduto ad inviare un documento all'USR della Basilicata e all'ufficio scolastico provinciale all'interno del quale si chiede di non svilire i diritti professionali e lavorativi di chi è iscritto nelle graduatorie ad esaurimento.

Ultime news scuola, lunedì 29 agosto: docenti GaE 'La scuola non ci mortifichi'

In particolar modo, come riportato dalla 'Gazzetta del Mezzogiorno (edizione Basilicata)' si vogliono ricevere delle assicurazioni in merito alla procedura che verrà seguita per le immissioni in ruolo per l'anno scolastico 2016/2017, ovvero il 50 per cento da GaE e il 50 per cento dalle nuove Graduatorie di Merito risultanti dal concorso 2016; inoltre, si chiede conferma che i precari potranno continuare a lavorare con i loro incarichi di supplenza annuale (fino al 30 giugno) e che non vi sia intenzione di porre in atto delle disposizioni legislative volte nè ad una diminuzione dei posti attribuiti ai docenti iscritti nelle Graduatorie ad Esaurimento, nè ad una diminuzione dei posti dell'organico di fatto, posti che rappresentano lavoro per migliaia di precari storici.

Docenti GaE e mobilità: 'Chi presentò domanda di assunzione ora non può definirsi esiliato'

Nel documento viene fatto presente che chi non ha aderito al piano assunzionale straordinario indetto la scorsa estate dal Miur ha messo bene in conto i rischi a cui poteva andare incontro, così come chi, al contrario, ha deciso di aderirvi pur consapevole che la conquista del ruolo avrebbe, con tutta probabilità, comportato un trasferimento anche a migliaia di chilometri.

A tal proposito, i docenti GaE ritengono che i colleghi che hanno presentato volontariamente una domanda di assunzione non possono definirsi 'esiliati' o 'deportati' proprio perchè non si è trattato di un atto coattivo ma di una scelta volontaria.

I docenti iscritti nelle GaE sottolineano come nessun partito politico si sia schierato, dall'agosto scorso, dalla loro parte, nonostante questi insegnanti abbiano contribuito e contribuiscano tuttora a reggere le struttura della Scuola pubblica italiana.