Come un anno fa. O forse più. A poche settimane da ottobre, deadline fissata a suo tempo da Cesare Damiano per l'accordo sulla riforma previdenziale per il 2017, ecco tornare di moda la Commissione Europea e la sua, come se dipendesse realmente da lei, concessione di flessibilità. Sembra un film visto e rivisto. La paura è quella di ripartire dal secondo tempo. Una trama già ampiamente trattata. Di cui le anticipazioni sono note da tempo. Pensione anticipata sì, pensione anticipata no. Misure per i precoci ora sì, ora no. E via al balletto di fine estate, dove le figure in gioco si divertono a dare numeri e contro-numeri.

Comparsate più o meno degne di nota per un finale all'apparenza già scritto. I pensionati e non adesso hanno giustamente paura. Il fatto che si sia sprofondati nuovamente nel gioco 'Unione Europea-Pensioni' è quantomeno indicativo della situazione. Le ultime novità sulle pensioni aggiornate ad oggi 27 agosto hanno per protagonista la stessa Commissione Europea, da cui potrebbe dipendere, ma potremmo togliere anche il condizionale, il destino del pacchetto pensioni pensato dal governo per la Legge di Stabilità 2017. Con i lavoratori precoci diretti interessati.

Pensioni, ultime novità oggi 27 agosto: la risposta della Merkel non fa dormire sogni tranquilli

Non eravamo presenti fisicamente a Ventotene ma la sensazione è che si sia alzato un vento gelido, direttamente in faccia a Renzi, quando Angela Merkel ha neanche troppo velatamente riposto nel cassetto i sogni di ulteriori margini di spesa dall'Unione Europea.

Le ultime notizie sulle pensioni di oggi 27 agosto hanno come riferimento le recenti dichiarazioni dell'ex ministro del Lavoro Cesare Damiano, autentico punto di riferimento in materia previdenziale. L'attuale numero uno della commissione lavoro alla Camera dei Deputati ha parlato di "battaglia" rinviata a data da destinarsi in rispetto alla decisioni che prenderà la Commissione Europea.

Ed è qui che ritorna l'incubo per i pensionati eccetera. È risaputo il pensiero della commissione Ue circa l'argomento previdenziale e di certo c'è un motivo preciso per il quale l'Unione Europea più in generale sia stata spesso e volentieri criticata, anche da parte del governo italiano, per via della sua politica votata quasi esclusivamente all'austerity.

Al primo accenno di crisi, dopotutto, sono spuntati da subito venti di tempesta sull'intero pacchetto pensioni allo studio del governo. Da Calenda a Zanetti, unanime si è levato il coro di un rinvio (a quando?) della riforma, con le risorse a disposizione da destinare invece per la crescita e produttività del Paese.

Pensioni lavoratori precoci: bonus contributivo a rischio?

Va da sé che un eventuale ridimensionamento del pacchetto pensioni da inserire nella legge di Stabilità per il 2017 potrebbe portare come diretta conseguenza un rinvio di alcuni temi che sono alla base del disagio sociale in diverse regioni del nostro Paese. Ci riferiamo ai lavoratori precoci e a quella quota 41 che sembra, mese dopo mese, irrealizzabile, irraggiungibile.

Il governo, nelle precedenti settimane, avrebbe formulato come proposta un bonus contributivo per i veri precoci, vale a dire coloro che hanno lavorato almeno un anno prima del compimento dei 18 anni. Inoltre, qualora l'Ape andasse in porto, i precoci interessati dalla misura rientrerebbero tra le 350 mila persone individuate nel primo triennio sperimentale dell'anticipo pensionistico. Quota 41 per tutti appare lontana.