In corso già da qualche tempo i tavoli tecnici e politici per giungere ad un riforma delle Pensioni voluta fortemente dai sindacati della Cgil, Cisl e Uil. Come ha ribadito Annamaria Furlan, leader della Cisl, la questione previdenziale rappresenta un nodo da sciogliere sia per ragioni di equità sociale che per creare le condizioni di un rinnovo generazionale.

Alla luce di questi attesi risvolti che possano finalmente garantire una maggiore flessibilità in uscita, quali opportunità si presentano per le donne? Sebbenedal 2018 l’età pensionabile sarà identica per uomini e donne, a queste ultime sono riservate alcune possibilità per anticipare la pensione.

Alcune di queste alternative, come Opzione Donna ed il Salvacondotto non sono destinate a durare nel tempo, salvo proroghe. Vediamo meglio tutte le opzioni per accedere prima alla pensione.

Pensione Anticipata Donne

La pensione anticipata permette alle donne di anticipare l’uscita dal lavoro di un anno rispetto ai lavoratori uomini. Questa possibilità è prevista se si possiedono 41 anni e 10 mesi di contribuzione (a differenza degli uomini per i quali sono necessari 42 anni e 10 mesi). I requisiti contributivi aumenteranno di 5 mesi sia per le donne che per gli uomini a partire dal 1 gennaio 2019 e successivamente aumenteranno di 3 mesi ogni 2 anni.

Opzione Donna

Il regime sperimentale, meglio conosciuto come ‘opzione contributiva donne’, consente alle lavoratrici di accedere alla pensione con un requisito anagrafico di 57 anni e 3 mesi (se dipendenti) oppure con 58 anni e 3 mesi (se autonome) e, per entrambe, con 35 anni di contributi.

Le lavoratrici dipendenti devono altresì attendere un periodo (finestra) di 12 mesi per la liquidazione della pensione, invece le lavoratrici autonome devono aspettare 18 mesi. per entrambe l’attesa decorre dal raggiungimento dei requisiti. La pensione viene calcolata con il sistema contributivo e non in base alla media degli ultimi stipendi percepiti: per questo più penalizzante.

I requisiti anagrafici e contributivi devono essere maturati entro il 31 dicembre 2015, ma se dovesse essere prorogata, verrà estesa anche a chi non ha raggiunto i contributi entro questa ultima data data.

Anticipo pensione contributiva per maternità

Se la pensione viene calcolata solo con il sistema contributivo, le donne possono anticipare la pensione di 4 mesi per ogni figlio fino ad un massimo di 12 mesi (quindi chi ha avuto più di 3 figli non può avere uno ‘sconto’ dal quarto in poi).

È inoltre previsto il riconoscimento dei contributi figurativi:

  • per le assenze dovute all’assistenza dei figli fino a 6 anni (vengono accreditati massimo 170 giorni per ogni figlio);
  • per l’assistenza di figli, coniuge o genitore convivente per un massimo di 25 giorni all’anno e 24 mesi complessivamente se è stata riconosciuta la legge 104. Questi ultimi due benefici sono validi per tutte le tipologie pensionistiche fatta eccezione per Opzione Donna

Salvacondotto

Questo strumento permette a coloro che sono nati entro il 31 dicembre 1952 di andare in pensione a 64 anni e 7 mesi purchè si abbiano:

  • almeno 20 anni di contributi entro il 31 dicembre 2012 (donne)
  • almeno 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2012 (uomini).

È molto evidente – una differenza di 15 anni!

– come le donne siano agevolate rispetto agli uomini. Il Salvacondotto tuttavia, non è possibile per i dipendenti pubblici né per chi, pur nel privato, non risultava occupato fino a dicembre 2011.

Anticipo pensione di vecchiaia

Questa tipologia di pensione permette alle donne con una invalidità superiore all’80% di accedere alla pensione di vecchiaia con 55 anni e 7 mesi di età, (agli uomini con 60 anni e 7 mesi). entrambi devono poi attendere una finestra di 12 mesi.

Se invece sono non vedenti, allora le donne possono andare in pensione con 50 anni e 7 mesi (uomini con 55 anni e 7 mesi).