Le ultime news riforma pensionidi oggi 6 agosto raccontano di alcuni dati che sono stati diffusi dall'Upb (l'Ufficio Parlamentare di Bilancio) nella giornata di ieri. Si tratta di numeri che faranno discutere anche perché, secondo alcuni osservatori, serviranno per eliminare ogni possibilità di interventi alternativi all'APE o, sempre all'interno del prestito, volti a diminuire le penalizzazioni o ad allargare la platea. Insomma, i dati sembrano parlare chiaro: il Piano Boeri e il ddl di Cesare Damiano risultano essere bocciati perché sarebbero troppo salati per le casse dello Stato, mentre l'APE sarebbe promosso per il motivo inverso.
Tra i calcoli vi è anche quello della platea e anche qui possono essere svolte importanti riflessioni: la bocciatura per Damiano arriva soprattutto perché la platea di 'beneficiari' della sua riforma Pensioni sarebbe troppo vasta. Infine, si segnala anche un altro dato: con l'APE le pensioni costerebbero di meno che con le proposte Boeri e Damiano. Ecco, allora, tutti i dati.
I dati – parte prima: ultime news riforma pensioni oggi 6 agosto
Le ultime news riforma pensioni, dunque, riguardano i dati dell'Upb, numeri che non concernono solo valutazioni tecniche ma anche politiche. Innanzitutto, la proposta di riforma pensioni Damiano: porterebbe a 400mila pensioni aggiuntive nel 2017 e a 860mila nel 2024.
Si tratterebbe di numeri considerati elevatissimi. La riforma pensioni Boeri porterebbe a 58mila pensioni in più per il 2017 e 215mila nel 2024. Ipotesi più sostenibile secondo il governo Renzi ma non quanto l'APE. Sulla proposta del governo, ovviamente, vi sono pochi dati, anche perché, come sottolineato da noi più volte, non sono stati ancora diffusi particolari decisivi per la valutazione.
È chiaro, comunque, che il governo Renzi lavorerà a partire da questi dati, per abbattere ancora di più la portata della spesa pubblica.
I dati – parte seconda: ultime news riforma pensioni oggi 6 agosto
La seconda parte dei dati dell'Upb sono ancora più interessanti per quanto riguarda il costo delle pensioni. La proposta di riforma pensioni di Cesare Damiano costerebbe 3 miliardi di euro immediatamente e nel 2024 la spesa raggiungerebbe 8 miliardi euro.
Il Piano di riforma pensioni di Tito Boeri, invece, peserebbe sulle casse dello Stato 650 milioni di euro immediatamente e 2,8 miliardi di euro nel 2024. L'Upb – ed è per questo che le sue valutazioni non sono tecniche ma politiche – ha anche chiarito che se l'APE prevedesse la 'Rita', cioè l'utilizzazione da parte del pensionando del fondo di pensione integrativa per 'pagarsi' l'uscita anticipata, allora la spesa sarebbe assolutamente sostenibile. L'ultimo dato da valutare (ed è sempre politico) è il seguente: l'APE, secondo l'Upb, porterebbe ad assegni più bassi del 2% rispetto alla proposta Damiano e del 3% rispetto al Piano Boeri. Per aggiornamenti, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.