Più investimenti e competitività per crescere e attenzione sulla riforma pensioni. Creano un vespaio di polemiche le ultime notizie in arrivo da Palazzo Chigi su economia, lavoro, pensioni. A parlare è il ministro per lo Sviluppo economico, le cui posizioni non piacciono per niente alla minoranza del Partito democratico, secondo la quale il Governo Renzi deve affrontare l'agenda sociale in via prioritaria, a partire dall'introduzione di nuove forme di pensione anticipata per i sessantaduenni che possano creare anche nuove opportunità di lavoro per i giovani.

Quella flessibilità previdenziale che il premier Matteo Renzi ha ribattezzato come Ape (Anticipo Pensionistico).

Pensioni, il ministro Calenda: bisogna ammettere difficoltà

"Se ci presentiamo in Europa e ai mercati con un piano industriale per l’Italia credibile, fondato sullo stimolo agli investimenti e la competitività del sistema produttivo, - ha detto il ministro Carlo Calenda in un'intervista pubblicata oggi su La Repubblica - esistono spazi per ottenere quello di cui abbiamo bisogno". Questa, secondo l'esponente dell'esecutivo, è la via maestra da seguire per poter ottenere dall'Unione europea quella tanto auspicato maggiore flessibilità sul decifit. Per questo, secondo la linea di Palazzo Chigi, non bisogna incrinare i rapporti con Bruxelles forzando le proposte per la revisione della riforma Pensioni Fornero che rappresenta una garanzia per i conti pubblici anche se continua a rappresentate un problema sul piano sociale.

A proposito di riforme, a cominciare dalla quella delle pensioni, "si deve ritrovare coesione - ha detto il ministro per lo Sviluppo economico - gestendo le aspettative e ammettendo - ha sottolineato - le difficoltà".

Damiano infuriato: equità sociale sia priorità per il governo

Non ci sta la minoranza dem. "Se diventasse la linea del Governo nella prossima legge di Bilancio - ha detto il presidente della commissione Lavoro della Camera Cesare Damiano commentando le dichiarazioni di Calenda - sarebbe inaccettabile.

Siamo tornati - ha aggiunto il parlamentare della minoranza del Pd - alla riproposizione della vecchia e stantia politica dei due tempi: prima - ha spiegato criticando le posizioni del governo - gli investimenti e la competitività e poi l'equità sociale". Se l'esecutivo insieme agli investimenti per la crescita non prevederà nella legge di Stabilità 2017 gli "interventi di equità", a partire dalla riforma pensioni, "sarà inevitabile - ha detto Damiano in questi giorni in vacanza in Sicilia - un conflitto politico e sociale".

Il presidente della commissione Lavoro di Montecitorio ha ricordato a proposito di pensioni e di equità "gli impegni presi da Renzi che deve chiarire - ha detto - l'indirizzo del Governo". La minoranza dem si aspetta dall'esecutivo, fa sapere Damiano, almeno "2 miliardi di euro" per la flessibilità in uscita verso nuove forme di pensione anticipata e la soluzione quota 41 per i lavoratori precoci (ddl 857) "ai quali aggiungere - ha spiegato l'ex sindacalista della Cgil - le risorse già accantonate del Fondo esodati, di Opzione Donna e dei lavori usuranti".