Bandire un concorso in ritardo (il bando è uscito il 23 febbraio anziché il 1° dicembre), costringere le commissioni (sottopagate) e i concorrenti a compiere un vero e proprio tour de force sacrificando la famiglia, gli affetti, il proprio tempo, con l’epilogo finale dell’infuocato mese di agosto trascorso a preparare le prove orali. Una selezioneche ha già decimato i partecipanti che, a fronte dei circa 63 mila posti banditi ne coprirà solo la metà.

Sembrava che la macchina concorsuale fosse ormai "rodata" e che entro il 15 settembre (data ultima per le nomine in ruolo) le assunzioni dei vincitori potessero regolarmente avvenire.Proprio sul più bello, però, con le graduatorie già pubblicate, è arrivata la doccia gelata.

Le disponibilità pubblicate dal Miur su Organico di diritto (i posti per il ruolo) sono praticamente nulle per quasi tutte le Regioni e per quasi tutte le classi di concorso, ad eccezione di Lombardia, Piemonte e Friuli.

Criticità da Nord a Sud

Una situazione che ha dell’incredibile, dell’assurdo, del grottesco. Da Nord a Sud, per alcune classi di concorso cruciali (italiano, matematica, lingue) i posti sono pochissimi: in Calabria per matematica sono addirittura zero (a titolo esemplificativo). Per sostegno alle superiori, poi, la cosa ha dell’incredibile: le Regioni del centro Nord hanno un fabbisogno di oltre duemila cattedre, ma i posti a ruolo sono nulli. Anche qui un esempio su tutti: in Toscana, per sostegno alle scuole superiori sono stati messi a bando 86 posti, la graduatoria di merito è stata pubblicata in data 6 settembre, il giorno seguente si è scoperto che le assunzioni per l’a.s.

2016/2017 sarebbero state zero.

In realtà, però, i posti di sostegno in organico di fatto (per le sole supplenze) saranno 1.468. Una situazione che si ripete in tutta Italia, specie sul sostegno, considerando che gli organici sono sottodimensionati e, quindi, ciò inficia la continuità didattica e i diritti degli studenti.

Le proteste agli USR

Le proteste dei docenti vincitori si stanno organizzando in questi giorni, con iniziative volte a chiedere formali spiegazioni agli USR che hanno gestito le procedure. Quello che emerge, dunque, è ancora una volta la criticità della Legge 107 che ha introdotto una mobilità straordinaria che ha impedito di assegnare tutti i posti per il concorso, nonostante si fosse stabilito che le procedure sarebbero terminate entro il 15 settembre.La ministra Gianniniieri ha rilasciato una breve dichiarazione all’Ansa, in cui ha rassicurato sul fatto che le assunzioni verranno completate entro il triennio.

Ovviamente, se ciò non accadesse, i vincitori avrebbero tutto il diritto di essere assunti per vie legali, considerando che il nuovo Testo Unico mette nero su bianco tale previsione: coloro i quali hanno superato ilconcorso devono essere assunti nel limite dei posti "messi a concorso" enon più "dei posti che si rendono disponibili".Resta, però, un fatto clamoroso: una corsa contro il tempo per terminare le procedure fine a sé stessa. Un anno in stand by per le vite personali e professionali dei vincitori, ancora una volta considerati "in subordine" rispetto ai docenti immessi già in ruolo negli scorsi anni con il piano straordinario. I diritti, dunque, non sembrano essere uguali per tutti.