Leultimissime novità al 16 settembre 2016 sulle Pensioni precoci e sull'APE sociale giungono dalla trasmissione Mi Manda RaiTre, appena andata in onda, tra gli ospiti presenti due lavoratori precociMauro D'Achille e Franco Rossetti che hanno avuto modo di raccontare brevemente il loro dramma previdenziale e confrontarsi con Domenico Proietti (Uil). Il conduttore Salvo Sottile ha discusso con gli ospiti in studio e col supporto di un servizio anche dell'APE, assegno pensionistico anticipato, e dei costi a cui dovrebbero andare incontro i lavoratori per poter aver accesso alla pensione anticipata dai 63 anni d'età.
Ecco tutte le informazioni emerse dalla trasmissione.
Pensioni precoci e APE sociale, ultime novità da Proietti: i soldi ci sono
Il titolo della parte della trasmissione dedicata alle pensioni è stato: 'Pensione anticipata arriva il bonus?', Salvo Sottile nei sette minuti a disposizione, l'argomento è stato affrontato in chiusura, ha avuto modo di conoscere, per sommi capi, le storie di Mauro d'Achille e Franco Rossetti, entrambi attivi membri del gruppo facebook'lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti'. Mauro è un infermiere è lavora ormai da 40 anni, ha iniziato a lavorare a 17 anni e 4 mesi, dunque per lui il bonus ipotizzato dal Governo non andrebbe bene. Il bonus contributivo, lo ricordiamo, prevede un'agevolazione pari a 4-6 mesi di anticipo per coloro che hanno iniziato a lavorare in regola dai 14- ai 18 anni, almeno un anno completo s'intende prima della maggiore età.
Dunque per Mauro se non passasse la Quota 41 si tratterebbe di lavorare ancora 2 anni e 10 mesi, seguendo le regole della Riforma Fornero. Questione diversa il caso di Franco che pur avendo iniziato addirittura a 8 anni ,dopo aver cambiato molti mestieri, ora lavora nell'edile, ma ha alle spalle solo 38 anni di contributi. Franco spiega che il lavoro edilizio è particolare e lui è già stato fortunato ad avere una certa continuità lavorativa, spesso quando i cantieri chiudono, dice,"gli operai vengono lasciati a casa" e si hanno dunque dei buchi contributivi.
Sui due casi interviene Proietti per il primo afferma che sarebbe importante l'approvazione della quota 41 da parte del Governo e che su questo sindacati e precoci stanno lottando per portare a casa il risultato, per il secondo, facendo parte dei lavori considerati usuranti, potrebbe scattare l'APE sociale. Anche se a Franco la misura non interessa e soprattutto non crede al Governo "al mattino ne dicono una, alla sera già cambiano idea".
Franco, però,effettivamente avendo ad oggi 65 anni potrebbe, una volta approvata la misura, usufruire dell'APE sociale, ossia dell'anticipo pensionistico a costo zero. Insomma, dice Proietti, il sindacato ci sta provando in ogni modo e anche se le misure non rientrassero in legge di Stabilità si tenterà di ottenere provvedimenti in seguito.
Precoci e APE, chi potrebbe a breveandare in pensione?
Al momento le uniche misure certe, dice Proietti, post incontro tra Governo e sindacati sono: stop alle ricongiunzioni onerose, l'APE sociale a costo zero per le categorie più disagiate, l'APE con penalizzazioni per gli altri che potranno accedervi dai 63 anni, quattordicesima proporzionale ai contributi versati per coloro che percepiscono fino a 1000 euro di pensione.
In discussione serrata restano i provvedimenti ad hoc per i lavoratori precoci, i soldi, dice Proietti incalzato dal conduttore, ci sono si tratta unicamente di scelte politiche.
Sarebbe doveroso, aggiunge, abbassare l'età di accesso alla pensione che ad oggi è di ben 3 anni sopra la media europea, inoltre, 41 anni di contributi versati devono bastare.
Non resta che attendere le decisioni del Governo ed i prossimi tavoli di confronto, i sindacati hanno le idee chiare anche sul caso precoci e sulla quota 41, non resta che comprendere se le famose scelte politiche di cui parla Proietti questa volta andranno nella direzione sperata dai lavoratori.