Si fa sempre più lontana l'ipotesi sull'introduzione del meccanismo di Quota 41 a favore dei lavoratori precoci con una lunga carriera contributiva alle spalle che darebbe loro la possibilità di lasciare anticipatamente il lavoro dopo aver maturato almeno 41 anni di versamenti contributivi indipendentemente dall'età anagrafica e senza penalizzazioni.

Restano sempre più delusi, quindi, i lavoratori usuranti e precoci che da anni hanno iniziato una lunga battaglia per terminare il loro calvario. Nonostante le numerose manifestazioni e le insistenti proteste il Governo non sembra pronto ad affrontare un tema così delicato sia per gli ingenti costi che potrebbero gravare sulle casse statali sia per la mancanza di disponibilità finanziarie.

Governo concentrato su pensioni minime e quattordicesima

L'esecutivo, infatti, sembrerebbe concentrato su altre priorità: aumento delle Pensioni minimeed estensione della quattordicesima, anche se ancora non si sa con certezza se le misure potrebbero essere introdotte nella nuova manovra che entrerà in vigore a partire dal primo gennaio del 2017. L'Ape di Renzi, il famigerato anticipo pensionistico, resta ancora al centro della discussione; per via degli ingenti costi che l'ipotesi del Premier richiederebbe, infatti, Quota 41 potrebbe essere una proposta che non si realizzerà mai. Resta valida, invece, l'ipotesi riguardante il bonus contributivo a favore dei lavoratori che hanno iniziato a versare i contributi prima del 18 esimo anno di età anagrafica.

Si tratta di un bonus di 4 o 6 mesi in modo tale da facilitare ai lavoratori precoci l'accesso alla pensione.

No alla Quota 41, le risorse non bastano

Nel mirino anche l'estensione della quattordicesima a favore dei trattamento inferiori ai 1.500 euro mensili. Un'operazione che, richiederebbe non poche risorse finanziarie. Le risorse disponibili, infatti, ammonterebbero a circa 2 miliardi di euro: ciò, non permetterebbe il finnziamento di Quota 41. Intanto, i sindacati continuano la loro battaglia per l'introduzione di alcuni correttivi alla Riforma Fornero con un maggiore interessamento ai lavoratori precoci.