Sarebbe sempre più vicino l'accordo tra governo e sindacati sulla riforma Pensioni. In particolare, nella riunione di oggi tra i rappresentanti dell'esecutivo e delle parti sociali, sembra trovata l'intesa sull'Anticipo Pensionistico (Ape). L'uscita anticipata dal lavoro per l'accesso al prepensionamento con la formula del prestito previdenziale erogato dalle banche e gestito dall'Inps, potrà essere chiesta a cominciare da 63 anni di età. Dunque tre anni e sette mesi prima dell'età pensionabile per la pensione d'anzianità prevista attualmente dalla legge Monti-Fornero che comunque non sarà abolita ma rimarrà in vigore con le integrazioni di nuove norma che rendono più flessibile.
Anticipo Pensionistico, ci sarebbe l'accordo tra esecutivo e parti sociali
A fornire le prime notizie alle agenzie di stampa oggi dopo l'incontro con il ministro del Lavoro e il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, sono stati gli stessi sindacati secondo i quali la nuova formula per l'Anticipo Pensionistico sarà il frutto di una "mediazione arrivata oggi". Non si tratterebbe di una misura strutturale e definitiva ma di una sperimentazione di due anni che poi però potrà essere prorogata come è avvenuto con l'opzione donna per la quale, tra l'altro, si attendono notizie su una possibile ulteriore proroga fino al 2018. Per i lavoratori disagiati, per cui la pensione anticipata non dovrebbe subire penalizzazioni e dunque dovrebbe essere gratuita, potrebbe essere stabilito un limite massimo dell'importo dell'assegno previdenziale a 1.200 euro mensili.
Il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Giuliano Poletti, si è detto "fiducioso", secondo quanto riporta l'Ansa, che sull'Anticipo Pensionistico "all'inizio della prossima settimana - ha sottolineato l'esponente del Governo Renzi - si dovrebbe essere vicini a una definizione precisa". Queste le ultime notizie sul'Ape che arrivano dal tavolo di confronto sulla riforma pensioni, sono attese conferme anche sulla possibile introduzione della formula quota 41 per il pensionamento dei lavoratori precoci e sull'aumento delle pensioni minime con un bonus.