Cresce l'attesa per il nuovo incontro tra governo e sindacati per scogliere i nodi sulle misure per la riforma pensioni da inserire nella manovra di bilancio d'autunno. Tra le ultime novità in arrivo da Palazzo Chigi, oltre alla rassicurazione sul fatto che sulla previdenza il governo dovrà in qualche modo intervenire, i soliti problemi relativi alle risorse con cui finanziare l'Anticipo Pensionistico (Ape) in considerazione degli altri interventi già annunciati dal premier Matteo Renzi, come per esempio l'aumento delle pensioni più basse.
Pensioni, Palazzo Chigi verso l'ok a Quota 41 per i lavoratori precoci
Secondo fonti governative rilanciate dall'Ansa, l'esecutivo starebbe valutando di cambiare la formula dell'Ape per superare lo scoglio della copertura finanziaria. L'Anticipo Pensionistico verrebbe concesso, qualora non dovessero bastare le risorse, agli over 64 e non più agli over 63. La pensione anticipata con la formula del prestito ventennale gestito dall'Inps verrebbe dunque erogata due anni prima, e non più tre anni prima, rispetto ai requisiti richiesti attualmente dalla legge Fornero. "Si stanno cercando le risorse - hanno spiegato all'Ansa tecnici che stanno lavorando al dossier sulle pensioni - per arrivare a tre, ma ci si potrebbe fermare a due".
Anticipo Pensionistico per lavoratori over 64 e non più per over 63
Praticamente il prossimo anno potrebbero andare in pensione anticipatamente solo i lavoratori che entro l'anno compiono 64 anni e sette mesi. Intanto si va verso la conferma dell'aumento delle pensioni più basse e le ricongiunzioni gratuite. Nulla si sa ancora della tanto auspicata proroga dell'opzione donne fino al 2018 importanti novità arrivano oggi per i lavoratori precoci.
Secondo quanto riporta l'Ansa, va sempre di più prendendo quota l'ipotesi di diminuire i requisiti di anzianità contributiva richiesti per il pensionamento dei lavoratori precoci: da 42 a quota 41. Per fare il punto della situazione e per individuare una proposta di riforma pensioni ampiamente condivisa torneranno a riunirsi lunedì prossimo l'esecutivo e le parti sociali, un tavolo di confronto che a quanto pare, dopo mesi di annunci e promesse, proteste e polemiche, comincia a dare buoni frutti.