Dall'Ape ai lavoratori precoci, dalle ricongiunzioni gratuite all'aumento delle Pensioni minime fino all'allargamento delle maglie delle attività lavorative considerate usuranti: questa la prima parte di riforma pensioni che intende varare il Governo Renzi con la legge di Stabilità 2017. Ecco quali sono le ultime novità in arrivo da Palazzo Chigi sulla riforma pensioni in vista del nuovo incontro con i sindacati. Nulla ancora si sa al momento della salvaguardia esodati e della proroga di opzione donna fino 2018.

Lavoratori precoci

Chi ha cominciato a lavorare in giovanissima età, almeno un anno prima del compimento dei 18 anni, avrà la possibilità di accedere alla pensione con la Quota 41 di anzianità contributiva.

In particolare serviranno 41 anni e dieci mesi di carriera lavorativa per accedere alla cosiddetta pensione anticipata invece dei 42 anni e dieci mesi di anzianità contributiva richiesti a tutti gli altri lavoratori. Una soluzione, quella della Quota 41, che secondo quanto riporta l'Ansa citando tecnici del governo che stanno lavorando al dossier sulla riforma pensioni, potrebbe rivelarsi più costosa dell'Anticipo Pensionistico con un costo di più di 500milioni di euro.

Anticipo pensionistico

Non più per lavoratori over 63 bensì per lavoratori over 64: queste le ultime ipotesi allo studio del Governo Renzi sull'Anticipo Pensionistico in vista del nuovo vertice con i sindacati previsto per lunedì 12 settembre.

Un'uscita in anticipo di due anni rispetto a quanto prevede la riforma pensioni Monti-Fornero e non più una pensione anticipate di tre anni come originariamente previsto seppur con la formula del prestito ventennale che non soddisfa comunque per niente lavoratori e sindacati. Per quanto riguarda la flessibilità in uscita il Governo Renzi rischia sostanzialmente il flop: misure solo per casi estremi come invalidi e disoccupati, niente spazio per anticipi volontari che saranno con molta probabilità fortemente penalizzati.

Il nodo sull'Ape dovrebbe essere sciolto la prossima settimana.

Lavori usuranti

Il governo sembra confermare il provvedimento finalizzato a rendere più semplice l'accesso al pensionamento dei lavoratori impegnati a lungo in mansioni usuranti e nello stesso tempo intende ampliare la platea dei beneficiari allargando sostanzialmente le maglie delle attività lavorative ritenute usuranti.

Pensioni minime

Viene confermato invece il piano dell'esecutivo che prevede l'estensione della platea dei pensionati che ricevono la quattordicesima che verrebbe estesa anche alle pensioni minime. Attualmente sono 2,2milioni di pensionati, dovrebbero raddoppiare. Questa misura costerebbe circa 600milioni di euro, sarebbe certamente una boccata d'ossigeno per i pensionati con assegni bassi e una misura di equità e giustizia sociale.

Ricongiunzioni gratuite

Così come quella che prevede che le ricongiunzioni previdenziali siano gratuite e non onerose. L'esecutivo, secondo quanto riporta l'Ansa, è intenzionato a consentire l'unificazione di diversi periodi contributivi versati in più enti previdenziali evitando i costi aggiuntivi attualmente previsti.