Dopo i numerosi pasticci a cui abbiamo assistito in occasione dell'ultimo piano straordinario mobilità docenti, sono in molti a chiedersi che cosa potrà accadere il prossimo anno e quali saranno le regole che verranno imposte per le domande di mobilità 2017-2018.

Il sito specializzato Tecnica della Scuola ha parlato dell'argomento, ricordando, innanzitutto, quanto citato dal comma 1 dell'articolo 3 del contratto di mobilità, sottoscritto dal Miur e dai sindacati lo scorso 8 aprile: a partire dal presente anno scolastico 2016/7 il personale che presenta domanda di mobilità viene assegnato agli ambiti territoriali.

Ultime news scuola, venerdì 30 settembre 2016: mobilità docenti 2017/8, come avverrà?

Tutto ciò in funzione di quanto indicato dalla legge 107/2015, al comma 66 dell'articolo 1. In realtà, per l'anno scolastico in corso, molti docenti che hanno chiesto il trasferimento su altra sede o il passaggio, hanno potuto beneficiare ancora di alcune norme contrattuali di salvaguardia, evitando così l'assegnazione su ambito territoriale.

E' il caso dei docenti immessi in ruolo entro l'anno scolastico 2014/2015, i quali hanno potuto ottenere il trasferimento su scuola e non su ambito come recita, invece, il comma 73 dell'articolo 1 della legge 107.

Mobilità docenti 2017/8: la legge 107 parla di trasferimenti su ambiti e di chiamata diretta

Tecnica della Scuola ritiene, pertanto, che le prossime operazioni di mobilità si svolgeranno su ambito territoriale e con la chiamata diretta, per tutto il personale docente, indistintamente. Gli insegnanti neoassunti nell'a.s. 2015/2016 potranno inoltrare domanda volontaria per chiedere il trasferimento (per l'anno scolastico 2017/2018) tra ambiti compresi, però, nella stessa provincia visto che il vincolo triennale (in seguito a chiamata diretta o tramite assegnazione d'ufficio della sede) impedirà loro di produrre domanda di trasferimento interprovinciale.

Ci si augura che le disposizioni vincolanti della legge 107 possano ancora una volta essere derogate tramite il raggiungimento di un accordo tra Miur e sindacati ma, dopo quanto accaduto quest'anno, le speranze che questo possa accadere sono evidentemente esigue.