Dal 1 maggio 2017 partirà il nuovo meccanismo per l’anticipo pensionistico chiamato Ape, il quale garantirà una detrazione fiscale del 50% sulla parte di costo per interessi del prestito bancario assicurato rimborsabile in 20 anni. Non è solo l'Ape l'unica misura che confluirà nel pacchetto previdenziale della prossima legge di Stabilità: il Governo infatti ha stanziato 6 miliardi per 3 anni.

Le misure del pacchetto 'previdenza'

1) APE: L’anticipo pensionistico è una misura sperimentale prevista per i prossimi due anni e concessa ai lavoratori che compiranno 63 anni.

Tali lavoratori avranno dunque la possibilità di andare in pensione con 3 anni e 7 mesi d'anticipo rispetto alla normativa vigente. L'anticipo verrà accordato previa accettazione di un prestito bancario 'assicurato' rimborsabile in 20 anni.

2) APE Aziendale: Bonus fiscale per le aziende. Ai datori di lavoro sarà destinato un bonus fiscale per aiutere i propri lavoratori ad usufruire dell’Ape (anticipo pensionistico) versando una contribuzione superiore per permettere al futuro pensionato un trattamento più elevato in grado di coprire il rimborso del prestito bancario acceso per usufruire dell’uscita anticipata.

3) Ape Social: prestito ponte garantito. Questo strumento di natura assistenziale permetterà di ottenere un prestito ponte fino alla pensione ad una serie di soggetti considerati meritevoli, ovvero: disoccupati senza più ammortizzatori sociali quali assegno di disoccupazione o cassa integrazione, lavoratori invalidi, lavoratori con carichi familiari pesanti, lavoratori esposti ad attività “gravose”.

4) RITA: Rendita integrative. I lavoratori che a gennaio 2017 avranno i maturato requisiti per l'Ape, potranno optare per una Rendita Integrativa Temporanea Anticipata (Rita). La Rita permetterà una rendita in anticipo rispetto alla pensione obbligatoria a lavoratori senza lavoro con 63 anni d'età ed almeno 20 anni di contributi.

5) Precoci: Bonus previdenziale. Ai lavoratori che hanno cumulato versamenti contributivi per almeno 52 settimane prima di aver compiuto 19 anni e che hanno raggiunto i 41 anni di versamenti complessivi verrà riconosciuto un “bonus previdenziale” per l’uscita anticipata di almeno un anno. Questa modalità di anticipo dovrebbero essere ammesse anche alcune categorie di lavori “gravosi”.

6) Usuranti: Semplificato l’accesso. Ai lavoratori impegnati in attività “usuranti” già riconosciute dalla normativa in vigore, verrà cancellato l’obbligo in base al quale anche l'ultimo anno di lavoro debba essere considerato a rischio o particolarmente pesante. Così con 7 anni “usuranti” sugli ultimi dieci o con almeno il 50% della vita lavorativa impegnata in attività pesanti si potrà ottenere l’anticipo previa anzianità contributiva minima tra i 35 e i 36 anni.

Queste misure, insieme a quelle sul bonus quattordicesime, estensione della no tax area, cumulo gratuito e accesso agevolato alla pensione per “precoci” e “usuranti”, saranno inserite nella prossima legge di bilancio.