Le ultime novità sulle pensioni aggiornate ad oggi 4 ottobre fanno riferimento alla recente intervista rilasciata da Matteo Renzi ai microfoni di Radio Popolare, dove si è espresso sul delicato argomento dei vitalizi in relazione alle Pensioni minime, uno dei diversi temi dibattuti all'interno del pacchetto pensioni con l'incremento e, allo stesso tempo, estensione della quattordicesima, come spiegato nei giorni scorsi dal ministro del Lavoro Poletti, protagonista della trasmissione L'Intervista di Sky Tg24.

Pensioni, l'affondo di Renzi sui vitalizi politici

Le ultime notizie sulle pensioni hanno per protagonista Renzi e le sue dichiarazioni contro i vitalizi, tema su cui spesso, in passato, ha calcato la mano il presidente dell'Inps Boeri, spesso definito ministro ombra, salvo poi, tra virgolette, uscire di scena a causa, dicono i maligni, della poca simpatia di molti lavoratori italiani nei suoi confronti. I vitalizi, da qualche ora, sono tornati in grande considerazione agli occhi del premier.

Il primo ministro italiano ha affermato che vorrebbe chiedere a quelle persone che godono di tre vitalizi di rinunciarvi. Una richiesta dettata, come ha spiegato Renzi, di fronte alla difficoltà nel trovare i fondi per le pensioni minime.

Dichiarazioni che stanno facendo discutere diverse persone sui social, chi sta dalla parte del premier chi invece punta il dito contro l'attuale presidente del Consiglio, reo di aver destinato pochi soldi per il pacchetto previdenziale.

Stando alle ultime stime, sono meno di 2 miliardi i soldi destinati per il 2017 ai provvedimenti presi per pensionandi e pensionati, sui complessivi 6 miliardi in tre anni.

Ciò significa che l'impegno maggiore è stato preso per il 2018 2019, quando cioè ci sarà una nuova legislatura, sempre che il Referendum Costituzionale di dicembre non abbia effetti devastanti sulla stabilità dell'attuale governo, tanto da portare ad elezioni anticipate già il prossimo anno.

Intanto, tornando sulla riforma pensioni per il 2017, Cesare Damiano ha sottolineato che in settimana è previsto un tavolo tecnico per definire le attività gravose.

Un appuntamento importante, dal momento che altre categorie, fin qui escluse dall'Ape cosiddetta social, potrebbero rientrare tra i beneficiari. Ad essere interessati anche i lavoratori precoci. Soltanto una parte di questi avrà la possibilità di andare in pensione una volta raggiunta quota 41.

Il numero uno della Commissione Lavoro alla Camera dei Deputati ha inoltre posto l'accento sul trovare un rimedio concreto alla questione degli esodati, per i quali l'unico intervento possibile sembra appunto l'ottava salvaguardia. Su questo punto sono attese novità nel corso dei prossimi giorni. Gli interessati si augurano che queste siano almeno positive. Lo stesso si augura Damiano, che da mesi si batte per la nuova salvaguardia a loro favore.

Infine l'esponente dem si è espresso in maniera critica circa la penalizzazione intorno al 7 per cento ogni anno per accedere all'anticipo pensionistico. Un taglio troppo pesante per Damiano, oltretutto se paragonato a quello contenuto nel disegno di legge numero 857, che stabiliva la possibilità per il lavoratore di andare in pensione a 62 anni con una penalizzazione massima dell'8 per cento, se sceglieva l'anticipo completo di 4 anni.