Le ultimissime notizie sulle Pensioni per i lavoratori precoci e sulla Quota 41 giungono dal segretario della Spi-Cgil Ivan Pedretti, che in un post sulla sua pagina ufficiale Facebook riassume i risultati 'portati a casa' dal tavolo d'intesa Governo e sindacati. Molte e positive le misure ormai consolidate che vedranno la luce nella prossima legge di bilancio, dice, ma ancora in dubbio il giudizio sull'APE agevolata, assegno pensionistico anticipato a costo zero, e sulla Quota 41 per i precoci. Molto dipenderà, precisa, dalla definizione delle platee interessate.

Ricordiamo infatti che al momento sia l'APE agevolata quanto la quota 41 verranno concesse solo ad alcune categorie di lavoratori, lasciando inevitabilmente fuori altri pensionandi. Non resta che comprendere quanti potranno beneficiare di tali misure, grazie ai successivi incontri che si terranno tra Governo e parti sociali. I dettagli e gli aggiornamenti ad oggi 7 ottobre 2016.

Novità pensioni precoci e APE agevolata: rimandiamo il giudizio sull'operato del Governo

Ivan Pedretti nel suo lungo post su Facebook si dice soddisfatto per alcuni risultati raggiunti con l'esecutivo Renzi, tra questi lo stop alle tasse per i pensionantiche hanno un reddito fino a 8125 euro e dunque l'equiparazione della no tax area tra dipendenti e pensionati.

Un incremento del 30% delle quattordicesime per chi ha un reddito fino a 750 euro e l'estensione della quattordicesima anche a quanti hanno un reddito fino ai 1000 euro. La rivalutazione delle pensioni per garantire un maggiore potere d'acquisto ai pensionati e l'abolizione delle ricongiunzioni onerose, che potrebbero celare una beffa per le lavoratrici che ambiscono ad opzione donna, rimandiamo su questo aspetto alla lettura del prossimo paragrafo.

Per quanto concerne i lavoratori precoci e la quota 41, concessa in modo limitato, Pedretti sostiene che le valutazioni sull'operato del Governo potranno essere fatte solo al termine degli ulteriori confronti che si terranno tra Governo e sindacati. Il nodo da risolvere resta la platea che potrà essere ricompresa nella misura.

Come per l'APE agevolata, che si basa sugli stessi vincoli, sarà necessario comprendere quali mestieri verranno ricompresi nella definizione di 'gravoso'. Solo inserendo più categorie di lavori in questa definizione sarà possibile concedere ad una platea più cospicua sia la quota 41 ai precoci, coloro che hanno lavorato almeno 12 mesi anche non continuativi prima dei 19 anni d'età, sia a quanti potranno beneficiare dell'uscita anticipata a costo zero.

Opzione donna, Armiliato -Pedretti: la beffa continua?

Per i pensionandi che hanno versato in casse previdenziali diversi i loro contributi, siandrà finalmente, come anticipato poc'anzi, versol'abolizione delle ricongiunzioni onerose, l'unico dubbio resta sull'opzione donna.

Interessante lo scambio di vedute tra Ivan Pedretti e Orietta Armiliato, referente per il Comitatoopzione donna, che ha cercato di 'vederci chiaro ' ed ha ottenuto, per ora, risposte poco confortanti. Non si pagherà più per unificare i contributi, ha rassicurato Pedretti, ma ancora non è chiaro se questo riguarderà anche l'opzione donna, essendo questa una deroga a tempo alla normativa pre Fornero. Poi ha aggiunto: "noi cercheremo di fare del nostro meglio affinché ciò accada, ma lo scopriremo solo nei prossimi giorni confrontandoci nuovamente, sui nodi rimasti irrisolti,col Governo".

Insomma sia per i precoci, quanto per l'APE agevolata, quanto per l'opzione donna la partita col Governo resta aperta, i sindacati faranno del loro meglio, assicura Pedretti per portare a casa risultati più appetibili.

Il giudizio sull'operato del Governo relativo atali misure, compresa la quota 41, resta quindi in sospeso fino al prossimo tavolo. Una sorta di esortazione all'esecutivo Renzi a non deludere ulteriormente parti sociali e lavoratori tutti.