È successo in Sardegna ed esattamente a Porto Torres, gli ex lavoratori delle fabbriche andate in fallimento, si sono uniti insieme, diventando imprenditori di nuove aziende. Porto Torres è un piccolo comune italiano di circa 22 mila abitanti e si trova nella provincia di Sassari, in Sardegna. Il maggior introito del paese, più di cinquant'anni fa, proveniva dall'industria petrolchimica, e di aziende in continua crescita ce n'erano a migliaia. Ormai di fabbriche nemmeno più l'ombra, i dipendenti sono stati licenziati e Porto Torres è diventata una città fatiscente tanto da sembrare un cimitero.
Il progetto di rinascita
Ma da qualche tempo, qualcuno ha reagito e si èrimboccato le maniche. Ebbene si, proprio quei lavoratori che molto tempo fa furono licenziati, oggi sono diventati degli imprenditori, costituendo un'azienda che vanta la bellezza di cinquanta operai. Hanno unito le loro forze e diciamolo pure, anche i loro risparmi e le loro liquidazioni, reinvestendo il tutto in un nuovo progetto, quello di far rinascere Porto Torres, creando due nuove aziende. Il settore è lo stesso, ma la qualità dei prodotti sembrerebbe essere completamente differente visto che i nuovi materiali sono ad isolamento termico. Ovviamente tutto prodotto localmente.
Questa nuova attività è partita nel 2015 e per il primo anno di attività, totalmente autogestita, il bilancio si è concluso in positivo senza alcun debito.
Uno degli amministratori del progetto, Tonino Tanda, ha dichiarato a La Stampa, "Per giocare una sfida così importante abbiamo scelto di puntare in alto e i risultati si vedono". È stata inaugurata proprio in questi giorni la Turris Sleeve, una cooperativa formata da dieci persone, che stanno portando avanti il progetto nato nel 2012; il primo stabilimento europeo con la produzione di lastre bio ad altissima tecnologia.
Il segretario organizzativo della Uiltec, Marco Dettori, ha fatto i complimenti ai nuovi imprenditori che non si sono arresi di fronte alle difficoltà, ma anzi, hanno avuto la forza di ricominciare.