Varata dal Consiglio dei Ministri la nuova legge di Bilancio che al suo interno contiene anche i provvedimenti per la riforma Pensioni targata Renzi. Il premier ha illustrato le novità introdotte sulla previdenza nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi, soffermandosi in particolar modo sull'aumento delle pensioni minime con il bonus quattordicesima, sull'Anticipo pensionistico e sull'Ape social.

Legge di Bilancio, ok dal Cdm: novità anche sulle pensioni

Nessun riferimento dal presidente del Consiglio alla soluzione quota 41 per tutti i lavoratori precoci che hanno cominciato a lavorare in giovanissima età, alla salvaguardia degli esodati tra i lavoratori più danneggiati dalla riforma pensioni della Fornero, sulla proroga di Opzione donna fino al 2018 per la pensione anticipata delle lavoratrici caldeggiata soprattutto dalla minoranza del Pd e dal presidente della commissione Lavoro di Montecitorio Cesare Damiano che chiede un ripensamento delle misure previdenziali, a partire dall'Anticipo pensionistico sia nella sua versione normale rivolta ai lavoratori over 63 sia nella versione Ape social rivolta ai lavoratori in difficoltà o disoccupati che abbiano versato almeno 30 anni di contributi pensionistici.

Pensione anticipata, attesi i dati dell'Opzione donna

"Abbiamo fatto un accordo significativo - ha sottolineato oggi il premier durante la conferenza stampa convocata dopo il Consiglio dei Ministri che ha varato la legge di Bilancio - con i sindacati sul mondo dei pensionati. Nella legge di bilancio - ha aggiunto Renzi soddisfatto per l'aumento delle risorse destinate alla riforma pensioni - abbiamo chiuso a sette miliardi sul triennio. C'è - ha spiegato il capo del governo - la quattordicesima per le pensioni basse e l'Ape". Sull'Anticipo pensionistico il primo ministro aveva anche annunciato la presentazione di un logo di cui però ancora non si vede nemmeno l'ombra. Come detto, nessun riferimento alla proroga dell'Opzione donna che in tanti chiedono di estendere fino al 2018, sulla soluzione dei 41 anni di anzianità contributiva per i precoci, sulla definitiva salvaguardia degli esodati.

Di questi capitoli, comunque ritenuti decisivi nel quadro della riforma pensioni, non c'è traccia tra i provvedimenti illustrati dal premier e nemmeno nelle slide illustrate a Palazzo Chigi e pubblicate sul sito istituzionale governo.it, dove ancora non c'è traccia nemmeno del testo della legge di Bilancio varata oggi.