Gli scatti stipendiali sono stati uno degli argomenti più importanti della riforma della Buona Scuola, insieme all'aumento dei salari. Ci si è chiesto per quale motivo sono stati investiti importanti somme in bonus che nessuno ha richiesto, quando potevano essere aumentati gli stipendi e quando si poteva evitare di abolire gli scatti di anzianità. Come riporta Orizzonte Scuola, secondo indiscrezioni, il Governo ha intenzione di investire circa 900 milioni di euro per rinnovare i contratti della pubblica amministrazione, ma i soldi dovrebbero andare solo ai “meritevoli”.
Ancora una volta tutto passa dal merito, ma in modo diverso rispetto al resto d'Europa.Ripetiamo: si tratta di indiscrezioni.
La Buona scuola, ancora una volta una questione di merito
Che stipendi e scatti stipendiali nelle intenzioni del Miur vengano legati al merito, in fondo non sorprende. È stata la stessa ministra Giannini, rappresentante del ministero, che in un'intervista a Gente ha definito gli insegnanti degli scolaretti che hanno bisogno di tornare sui banchi di scuola. Per questo motivo viene istituita quella che è stata definita 'la pagella del docente'. Una pagella 'sui generis' dice il ministro, ma che servirà a valutare il percorso formativo degli insegnanti. Il risultato finale dovrebbe essere legato agli scatti stipendiali.
La valutazione della formazione, è prevista dal Piano nazionale presentato dal Ministero alcuni giorni fa. Sarà proprio il portfolio del docente a fornire la base per la valutazione. Saranno analizzate alcune caratteristiche, che vanno dal tipo di corsi frequentati alle risorse che sono state utilizzate. Sono indicate nove caratteristiche della formazione che saranno oggetto di analisi.
Ma il portfolio sarà importante anche perla chiamata diretta, in quanto parte di esso sarà pubblico e i dirigenti scolastici potranno accedervi per ricercare i docenti che preferiscono e sono più adatti per la loro scuola. Inutile dire che la reazione dei docenti non è stata positiva, in particolar modo all'approccio della Giannini nei loro confronti.
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