Ieri è stata diffusa dai sindacati la nuova informativa del Miur in merito al bonus da 500 euro, o carta docenti elettronica, a seguito dell'incontro di lunedì. Oltre alla tempistica che è già stata messa in forse “a causa della complessità dell'operazione', la novità più eclatante ha a che fare con la spendibilità della somma a disposizione. Fino a qualche settimana fa era chiara una regola: i soldi non spesi andavano in detrazione l'anno successivo. Significava che se un docente spendeva solo 300 euro dei 500 messi a disposizione, l'anno successivo ne avrebbe ricevuti solo 300.
I 200 di differenza andavano in detrazione. Una regola considerata ingiusta fin dal principio. Ed ecco che all'improvviso il Miur cambia idea.
Spese bonus 500 euro: il Miur ha deciso che i soldi sono cumulabili
Un po' come avvenuto per le spese effettuate dal primo settembre 2016, il Miur ha cambiato idea anche circa la spendibilità del bonus da 500 euro. La Gilda degli Insegnanti e gli altri sindacati fanno sapere che le somme non spese sono cumulabili negli anni successivi e con effetto retroattivo (ovvero anche in riferimento alle spese dell'anno scolastico 2015/16). I docenti che non hanno speso interamente la cifra lo scorso anno, la potranno ancora spendere entro il 31 agosto 2017 (ma in questo caso la rendicontazione avverrà con le regole passate).
Il nuovo DPCM, rivoltando le regole finora conosciute, all'articolo 6 comma 6, prevede che le somme della card docenti non spese possano essere cumulate nel corso degli anni. La card docenti diventa a tutti gli effetti un borsellino elettronico, dove riporre i soldi e spenderli quando lo si ritiene opportuno. Una novità accolta con entusiasmo da parte dei soggetti coinvolti, al contrario di quella riguardante gli educatori.
Il Miur ha riferito che, a pari dei precari, gli educatori non hanno diritto a ricevere i soldi per l'auto-aggiornamento. Questo nonostante il Tar abbia sentenziato il contrario. Il Ministero intende appellarsi alla decisione del Tribunale.
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