Immaginate di poter restare a casa vostra, seduti in poltrona o sul divano mentre sorseggiate un te e al tempo stesso lavorate come se foste in ufficio? Ecco il futuro del Lavoro è questo, sostanzialmente questo è lo smart working. A dire il vero a livello legale, questa forma di lavoro prevede di eseguire parte delle attività in azienda e parte all'esterno dotati di sistemi tecnologici adeguati sempre negli orari e nei modi previsti dal proprio contratto. Vediamo di approfondire quindi lo sviluppo di questa nuova frontiera del lavoro.

Maggiore produttività e meno stress

L'idea alla base dello smart working è quella di trovare un maggior equilibrio tra la propria vita personale e quella lavorativa, permettendo quindi, una riduzione della componente stress in favore di un utilizzo libero del proprio tempo. Lavorare senza dover necessariamente essere presenti in ufficio e magari senza doversi alzare sempre presto la mattina è un po' il sogno di tutti e ora non è più utopia ma realtà. Inutile nascondere che l'obiettivo primario è quello di ottenere una produttività maggiore senza però pesare sulla sfera personale del dipendente.

Smart ma non ancora per tutti

La proposta di legge Sacconi delimita quelli che sono i requisiti per poter diventare uno smart worker ovvero essere assunti con un contratto di durata pluriennale che preveda una retribuzione lorda superiore ai 30 mila euro.

Per il momento non sono previste modifiche alla legge ma vista l'espansione notevole di tale forma di lavoro, non è da escludere che un domani si possa prevedere di applicare lo smart working a tutti i lavoratori a discrezione dell'azienda. Sono infatti numerose le PMI che vogliono in futuro utilizzare il lavoro da casa e questo dato è destinato a crescere ulteriormente.

Investire oggi, crescere domani

Lo scoglio principale che le aziende, specialmente quelle di piccole dimensioni, devono superare è quello degli investimenti necessari per poter fornire ai propri dipendenti gli strumenti per poter utilizzare al meglio questa forma di lavoro. Lo smart working richiede infatti strumenti adeguati soprattutto a livello tecnologico quali, un portatile, applicazioni e software per supportare il lavoro anche utilizzando lo smartphone oltre che strumenti per il controllo degli orari di lavoro. Insomma la diffusione è iniziata ma ancora la strada è lunga. Speriamo che un giorno, finalmente, lavoro e stress siano mondi separati e non più al centro delle vite di molti di noi.