L’abolizione dello sgravio contributivo biennale dal 2017 decisa dal Governo è un fattore che potenzialmente può incidere in maniera molto negativa sulle prospettive occupazionali dell’anno prossimo; ciò in particolar modo nel Sud Italia in cui, purtroppo, le assunzioni diminuiscono sempre di più.

Al fine di rilanciare proprio l’occupazione nel mezzogiorno, è stato dato diversi giorni fa l’ok al Decreto col quale sono stati previsti per l’anno 2017 importanti sgravi contributivi per le aziende operanti nelle Regioni del sud Italia.

Per il definitivo via libera, si dovrà attendere l’opinione positiva della Corte dei Conti; nel frattempo, cominciamo ad esaminare nel merito le novità previste.

I dettagli sugli sgravi contributivi: entità economica e durata

Stando a quanto previsto dal Decreto sopra menzionato, tale agevolazione potrà essere richiesta dai datori di lavoro che hanno la sede lavorativa (non dunque la sede legale, cosa ben diversa) in Campania, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise, Calabria, Sicilia e Sardegna; l’accesso a tale beneficio dunque prescinderà dalla residenza del lavoratore.

In caso di approvazione della domanda da parte dell’INPS, la quale dovrà valutare le domande anche alla luce delle risorse economiche messe a disposizione (stando a quanto affermato da importanti esponenti di Governo, attualmente la somma è pari a 530 milioni di euro), il datore di Lavoro potrà usufruire per 12 mesi di uno sgravio contributivo pari ad € 8060 all’anno (stessa cifra del vecchio esonero triennale).

Si specifica che i premi dovuti all’INAIL restano esclusi dallo sgravio.

Per quali assunzioni è possibile chiedere lo sgravio contributivo?

Risulta importante sottolineare che a differenza dei vecchi sgravi biennali e triennali, per tale nuova tipologia di beneficio contributivo i requisiti sono molto più stretti.

Le assunzioni in questione, infatti:

  • devono essere effettuate con contratto a tempo indeterminato (anche se in somministrazione) sia a tempo pieno che a tempo parziale (in tale ipotesi il beneficio è riconosciuto proporzionalmente all'orario di lavoro previsto); a tal proposito, si sottolinea che il beneficio sarà riconosciuto anche in caso di trasformazione a tempo indeterminato del contratto a termine (sempre se anche gli altri requisiti sono soddisfatti);
  • devono riguardare o soggetti con età compresa tra i 15 ed i 24 anni, oppure soggetti con più di 25 anni privi di impiego retribuito regolarmente da almeno sei mesi;
  • devono riguardare persone che non abbiano avuto alcun rapporto di lavoro con il medesimo datore nei sei mesi precedenti l’assunzione

La fruizione di tale sgravio deve avvenire, inoltre, nei limiti stabilito dalla disciplina del regime de minimis e non può essere cumulata con atri incentivi per l’assunzione di natura economica o contributiva.

Non si può che vedere di buon occhio tale iniziativa e si può solo sperare che, in caso di conferma definitiva, tale manovra sortisca sull'occupazione al sud gli effetti sperati.