Le ultime novità sulle pensioni precoci e sulla quota 41 arrivano da alcune considerazioni fatte da Nannicini sul web; il sottosegretario alla presidenza del consiglio illustrando con 33 slidele misure che entreranno nella prossima legge di bilancio 2017, risponde alle critiche dei precoci econfermala quota 41 ristretta. Nel frattempoin direttaa 'Mi Manda Rai Tre' Paola Picca, una lavoratrice precoce, confrontandosi con Titti Di Salvo, (membro della commissione lavoro alla Camera dei Deputati), ha fatto presente che la situazione dei precoci è rimasta pressoché irrisolta.

Dello stesso parere Susanna Causso (Cgil) che ritiene le misure per i precoci ancora insufficienti. Ecco le ultime novità ed i dettagli all'8 novembre 2016.

Pensioni precoci Nannicini:su quota 41 non si torna indietro, Camusso misura insufficiente

Per quanto concerne le Pensioni precoci il dibattito è tutt'altro che chiuso, la diatriba è sempre intorno alla quota 41 che per i lavoratori dovrebbe essere una misura strutturale ed universale, mentre per il Governo, stando alle slide presentate da Nannicini sarà per una platea ridotta e non verrà modificata. Per il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio le misure per i precoci vanno nella direzione di equità e sostenibilità sociale, si darà a chi ha più bisogno e non si tornerà indietro"rispetto al legame previdenza-demografia".

Le risorse a disposizione per il primo anno, come ha ricordato Poletti, saranno 360 milioni di euro, per Paola Picca una cifra irrisoria a fronte delle persone che vorrebbero poter accedere alla pensione. Troppi i paletti imposti dal Governodice la lavoratrice precoce rivolgendosi a Titti di Salvo: alla fine aggiunge che la soluzione per i precoci non è stata trovata, chiedendo quanti riusciranno realmente ad accedervi.

Per Titti di Salvo il Governo sta andando almeno nella giusta direzione, ossia quella di destinare delle risorse al comparto pensionistico per cercare di modificare, in alcuni punti, la famigerata Riforma Fornero. Non sarà la panacea per tutti, fa intendere, ma certamente non riconoscere che si è fatto qualcosa per più categorie è sbagliato.

Per la Camusso, leader della Cgil,invece, sebbene vi siano delle misure buone in questa riforma pensioni, per i precoci la misura è totalmente insufficiente. La Camusso ieri, nel corso del Comitato direttivo, ha fatto un primo bilancio delle misure predisposte dal Governo, dicendo,facendo riferimento alla quota 41 ristretta:"è certamente lontano dall'obiettivo che ci eravamo proposti, e soprattutto distante dalle aspettative suscitate". Infatti, pur avendo determinato un'area di lavori gravosi ampia, continua la sindacalista, ancora tanta stradadeve essere fattaperfar comprendereche 41 anni di contributi versati sono più che sufficienti per poter accederesenza alcuna decurtazione e senza limiti alla pensione anticipata.

I precoci dal canto loro non si arrendono ed il 12 novembre faranno una nuova manifestazione a Torino e a Palermo davanti alla prefettura, il grido unanime: 'quota 41 per tutti senza se e senza ma'.

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